Giornata mondiale della gratitudine

Apprezzare gli altri e noi stessi

La Giornata mondiale della gratitudine, celebrata per la prima volta il 21 settembre del 1977, è stata pensata come l’occasione perfetta per apprezzare gli altri e noi stessi, per pensare a ciò che di bello ci circonda e abbiamo ricevuto. Non sempre troviamo il tempo per manifestare i nostri sentimenti e condividere le nostre riflessioni. Spesso trascuriamo tutta la bellezza che ci circonda e tutte le persone che sono state al nostro fianco, specialmente nei momenti di difficoltà.

Non è solo una questione di educazione

Dire “Grazie” non è solo una questione di educazione. Diversi studi dimostrano che provare gratitudine aumenta il senso di ottimismo, la soddisfazione personale, la gioia e l’entusiasmo. Di seguito riportiamo le parole scritte da Suor Giacomina in occasione del giorno della sua professione solenne. Lei stessa nel rileggerle ha detto: “mi rendo conto di quanto io abbia bisogno e desiderio, ardente, di meravigliarmi e di rendere grazie per questa vita, per questa me.” 

Grazie, Signore, della vita, perché nella tua bontà di Padre, sei venuto a riprendermi nei luoghi della mia lontananza con l’abbraccio della Tua tenera misericordia; lì dove il mio egoismo di figlia ingrata mi aveva portato a vagabondare da sola e dove camminavo smarrita nella dispersione dopo aver lasciato la Tua mano. Mi hai fatto dono della Tua preghiera e hai acceso la lampada del mio desiderio con il fuoco ardente del Tuo Amore. Non permettere che io la lasci spegnere, ma aiutami ad alimentarla giorno dopo giorno con l’olio dell’umiltà e della carità, dello zelo e della mansuetudine, della sollecitudine nel servizio. 
Signore, come alla Maddalena, anche a me chiedi: Donna, chi cerchi?
Cerco Te, Maestro, perché ho sete d’infinito, di comunione con la vita eterna; perché desidero crescere nel Tuo amore per prendere il mondo e salvarlo con Te; perché ho chinato il capo sul tuo petto e sono stata toccata dall’amore del tuo cuore ed ora sento nostalgia di quella dolcezza che ho assaporato. Sia tutta la mia vita a dirti “Mio Signore e mio Dio”.
.. 

Come Suor Giacomina, vi invitiamo a scrivere i vostri personali ringraziamenti per custodirli nel tempo, così che un giorno – quando forse le cose diventano più familiari, quando subentra l’abitudine, quando tutto è noto agli occhi – possiate ricordarvi di quel fervore e di come riaccenderlo. 

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