“Quando un essere umano – adulto, giovane o bambino – è felice? Quando ottiene ciò a cui aspira?”, si chiede Suor Maria Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro Monastero, riflettendo in occasione della Giornata internazionale della Felicità del 20 marzo.
La sfida, secondo la Priora, è in realtà quella di rimanere bambini nello spirito, con un “cuore puro, retto, quindi senza doppiezza. Allora ciò che si ottiene ha il sapore di un dono, e lo stupore e la gratitudine rendono il cuore lieto sempre”.
La Giornata internazionale della Felicità è stata istituita nel 2012 dell’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite (ONU), riconoscendo la felicità e il benessere come scopi umani fondamentali e l’importanza del loro riconoscimento tra gli obiettivi delle politiche pubbliche.
“Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi sarà grande”
“Le cose materiali, come la stessa gioia, sono brevi – commenta la Priora – Quando si è giovani, per essere felici, ci si può affidare a grandi ideali, che orientano la propria vita, mentre l’adulto è già orientato, si spera, e i suoi ideali spesso possono, invece, generare timori, difficoltà, delusioni, fatica. Che cosa rimane allora? Rimane il bambino. Un bambino non fa ragionamenti; si fida di chi gli sta intorno. Dipende dagli altri, ma non si vergogna di farlo. Accetta tutto con umiltà e gratitudine”.
La Priora cita questi versi:
Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto, non vado in cerca di cose grandi più alte di me. Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.
(Salmo 130)
Così pure Gesù, perché i discepoli comprendessero chi fosse tra loro il più grande, prese un bambino, se lo mise vicino e disse:
Chi accoglie questo bambino nel mio nome, accoglie me, e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi sarà grande.
(Lc 9, 46-47)
La felicità secondo Papa Francesco
Attento da sempre alla felicità, tema molto caro al suo magistero, anche il nostro amato Papa Francesco, tanto da pubblicare nel 2022 ben due libri sul tema: “Siate felici” e “Ti voglio felice”.
Inoltre, ne ha parlato anche ai Giovani, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù (GMG) 2023 a Lisbona:
“Amici, c’è una felicità che Gesù ha preparato per voi, per ciascuno di voi: non passa dall’accumulare cose, ma dal mettere in gioco la vita. Anche a te il Signore dice: ‘Vai, perché c’è un mondo che ha bisogno di quello che tu e solo tu puoi dargli’. Tu potresti obiettare: ‘Ma cosa posso portare agli altri?’ Una cosa sola, una notizia meravigliosa, la stessa che Lui ha consegnato ai suoi discepoli: ‘Dio è vicino’ (Lc 10,9. ndr)”
E di fronte alle eventuali incertezze umane, il pontefice ha continuato: “Tutti abbiamo i nostri timori, non è quello il punto: siamo umani. Il punto è che cosa fare delle paure che abbiamo. Dio ci chiama proprio nelle nostre paure, nelle nostre chiusure e solitudini. Non chiama quelli che si sentono capaci, ma rende capaci quelli che chiama”. Il segreto è “stare connessi col Signore”.