“Rita è una giovane che non si sottrae al “destino” di andare in sposa ad un uomo violento. Quando però – appena due anni dopo il matrimonio – l’uomo verrà ucciso, Rita testimonierà davanti ai figli tentati di vendicarsi che non può esserci “pace senza giustizia”, ma neanche “giustizia senza perdono”. Mai come in questo tempo di “guerra mondiale a pezzetti”, secondo le parole di Papa Francesco, comprendiamo la verità della coraggiosa posizione di santa Rita, che invochiamo con la fiaccolata in questa tragica congiuntura di una guerra di cui si stenta a intuire la fine”.
Così il Vescovo di Verona, Monsignor Domenico Pompili, ha sottolineato ieri nell’omelia nel corso della solenne celebrazione presso la cattedrale della città scaligera, che ha dato il via al gemellaggio Cascia-Verona, nell’ambito della Festa di Santa Rita 2023.
L’accensione della Fiaccola della Pace e del Perdono
Al termine della celebrazione, si è svolta l’accensione della Fiaccola del Perdono e della Pace, simbolo dei valori del dialogo e della riconciliazione incarnati dalla santa umbra. È stato il vescovo Pompili ad accendere la fiaccola, affidata alle mani del tedoforo Leonardo Fantato, giovane pattinatore professionista della Diocesi di Verona,
Presente nella città di Romeo e Giulietta, per l’evento, la delegazione casciana, tra cui la famiglia agostiniana di Santa Rita, guidata da Padre Luciano De Michieli, Rettore della nostra basilica.
Franca Pedrini, la Donna di Rita 2023 scelta da Verona
Sabato 25 marzo, la prima fase del Gemellaggio, si concluderà con la solenne celebrazione nella Chiesa di Santa Maria Antica, centro della devozione ritiana a Verona. Al termine dell’evento, contornata dai devoti della santa umbra, verrà presentata la Donna di Rita 2023 scelta dalla Diocesi di Verona Franca Pedrini, presidente della cooperativa sociale “I Piosi”, a cui viene riconosciuta la sua “fede salda, semplice e resiliente”.
Le altre donne scelte per la Festa 2023 saranno la calabrese Luciana Daqua, assistente sociale, premiata per “una vita spesa per gli altri”, e la molisana Antonella Dirella che, rimasta vedova, ha consacrato la sua vita al Signore, insignita per “una vita di prove donate a Dio”.