Nella Basilica Inferiore di Cascia, nell’abside destro, all’interno di un sarcofago di pietra, sono collocati i resti di una figura religiosa, originaria di Cascia, che è stata una delle principali icone spirituali del Trecento, festeggiata il 16 febbraio: il Beato Simone Fidati.
Sacerdote agostiniano, fu impegnato per 27 anni nella predicazione itinerante, attraverso Roma, Perugia, Gubbio, Foligno, Siena, Firenze, dove fondò due monasteri, e Bologna. Si narra che quasi mai preparava i sermoni a tavolino, ma si affidava al proprio intuito affinato dalla preghiera, esercitato nella conoscenza minuziosa delle Scritture, nutrito degli insegnamenti dei dottori della Chiesa. Fu anche un grande teologo e scrittore. La sua opera principale è il “De gestis Domini Salvatoris”, monumentale commento al Vangelo in 15 libri.
Il miracolo eucaristico
Ciò che ha indotto le autorità religiose a dedicargli uno spazio non è stata solo la fama della sua santità, ma la particolare natura del miracolo in cui è stato coinvolto: un miracolo eucaristico.
La storia narra che, nel 1330, il parroco di un sobborgo di Siena, recandosi a portare l’eucaristia a un malato, invece di usare l’apposita teca, mise la particola consacrata dentro il suo breviario e s’incamminò, tenendolo sotto il braccio. Quando l’aprì, trovò sulle sue pagine l’impronta sanguinante dell’ostia. Esterrefatto, ne parlò con il Beato Simone, che in quel tempo predicava a Siena e che, con il consenso del sacerdote, portò con sé le due pagine insanguinate con l’ostia liquefatta.
Dal miracolo, il beato trasse nuova ispirazione per annunciare la presenza viva, reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia. Tornato in Umbria, lasciò nel Convento di Perugia il frammento di pergamena con impressa la macchia di sangue e portò nel suo Convento di Cascia l’altra pergamena, quella con l’ostia liquefatta in sangue, dando il via alla venerazione verso il miracolo.
Il Triduo e la Festa
A Cascia, in preparazione alla festa del Beato Simone, 13-14-15 febbraio ci sarà il triduo, alle 17.00, tenuto da Padre Pietro Bellini, concludendo con la festa del giovedì 16 febbraio, in contemporanea con il secondo
Giovedì di Santa Rita, sempre alle ore 17.00.
Per tutto il periodo sarà posizionata, sul presbiterio della Basilica Superiore, l’urna con i resti del Beato Simone.