Nella vigilia della grande Festa di Santa Rita, Padre Alejandro Moral, Priore Generale degli Agostiniani, ha celebrato nella Basilica un’omelia semplice e diretta, capace di parlare al cuore, di risvegliare il desiderio di bene e di far sentire ogni persona chiamata alla santità.
Santa in ogni stagione della vita“Quando si dice che è impossibile essere santi,” ha detto Padre Moral, “Santa Rita dimostra con la sua vita che è possibile l’impossibile: essere santa da giovane, da sposata, da vedova, da consacrata.”
Rita è la donna della totalità: ha vissuto tutte le tappe dell’esistenza femminile con fedeltà evangelica. È l’esempio che la santità non è riservata a pochi, ma è un cammino quotidiano, fatto di amore, sofferenza, perdono e dedizione.

I simboli di una fede profonda
Nel cuore dell’omelia, il Priore Generale ha guidato i presenti in una meditazione sui simboli che raccontano la vita e la spiritualità di Santa Rita:
La spina sulla fronte, che portò per quindici anni, è “il bacio di Dio”. Non un segno di dolore sterile, ma “una benedizione, un segno d’amore. Una ferita che la identificava con il Crocifisso, suo compagno di vita e di sofferenza”.
La croce, che Rita abbraccia, contempla, offre, “Il Signore sulla croce è il suo amico, il suo compagno di vita, il suo maestro, il suo sposo. Abbracciare la croce è accettare la vita, abbracciarla e affrontarla con la passione della carità. Prezioso insegnamento di questa donna singolare nel mondo della santità
Le api, simbolo dolcissimo, “parlano della sua tenerezza, del suo modo di trattare gli altri: con rispetto, compassione, umanità. Rita è l’amica a cui racconti i tuoi problemi e le tue speranze. È confidente e intercessora.”
Le rose, che fiorirono nel rigido inverno della sua Roccaporena, sono per Padre Moral “Un segno in più che in mezzo alle contraddizioni e alle difficoltà è possibile la bellezza, la dolcezza della verità. E che la bellezza del fiore, il suo profumo, deve essere compatibile con le spine dolorose, come la vita stessa.”
Una santa vicina, credibile, umana
“Cosa vediamo in questa santa?”, ha chiesto più volte il celebrante, incalzando i fedeli a riflettere. “Meglio ancora, cosa proviamo nel rapporto con lei?”Rita è una santa del quotidiano, che ci parla con la vita, con la concretezza dei suoi gesti, con la credibilità di una donna che ha amato Dio senza maschere. Una donna che oggi ci sembra più che mai vicina, vera, sorella.
“Dio è grande nei suoi santi,” ha detto Padre Moral, “ma è anche vero in quei testimoni che vivono il Vangelo senza ipocrisie. Santa Rita ci mostra che il Vangelo vissuto con coerenza è possibile anche oggi.
La santità è per tutti
L’omelia si è conclusa con un invito forte e incoraggiante: “Viviamo alla luce dell’insegnamento di Santa Rita: nella concordia, nella gentilezza, nella pace. Così la nostra vita diventerà un fiume di sincerità e di Vangelo. L’impossibile, se ha a che fare con la volontà di Dio, sarà sempre possibile per intercessione di Rita.”
Padre Moral ha lasciato l’assemblea con una certezza: “Che la nostra devozione a Santa Rita ci avvicini sempre di più al Signore. E non dubitiamo mai dell’efficacia della sua intercessione.” L’omelia del Priore Generale ha acceso nei cuori un desiderio semplice ma rivoluzionario: credere che la santità è per tutti, e che Santa Rita continua a camminare con noi, rendendo possibile l’impossibile.