Inizia oggi il cammino dei 15 Giovedì di Santa Rita, che quest’anno si svolge nel cuore del Giubileo e ci condurrà alla Festa del 22 maggio.
Con le riflessioni delle monache del Monastero Santa Rita da Cascia e dell’agostiniano Padre Pasquale Cormio, ti invitiamo a partecipare alla nostra missione. Porta la Speranza insieme a Santa Rita!
1° tappa: che cos’è il Giubileo?
È un tempo di grazia e misericordia, un’esperienza del perdono di Dio, che promuove la santità di vita, consolida la fede, alimenta la speranza. È un anno in cui il messaggio della riconciliazione non solo interessa la vita interiore dei credenti, ma coinvolge e rinnova aspetti della vita sociale e politica, che si lascia provocare e interrogare da un ideale di conversione, solidarietà, giustizia e fraternità. Il Giubileo non si riduce a un atto liturgico o a un rito, ma intende lasciare tracce in un’esperienza di carattere etico e sociale.
Le origini culturali del Giubileo sono rintracciabili nella Sacra Scrittura. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia (Libro del Levitico 25,10): così disse Dio a Mosè e al popolo di Israele, promettendo l’inizio di un periodo di rinnovamento, annunciato dal suono di un corno di ariete, lo yobel, appunto, da cui arriva la parola “giubileo”.
La celebrazione prevedeva, tra l’altro, anche effetti sociali, non solo spirituali, come la restituzione dei terreni alienati o venduti agli antichi proprietari, il condono dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra.
La salvezza offerta a tutti necessita la nostra risposta
Lo Yobel suona anche per noi, che abbiamo davanti una grande opportunità, quella del perdono dei peccati. Ma, non è che passando una porta, anche se santa, tutto si annulla magicamente. È necessario un cammino di conversione.
Continuamente abbiamo bisogno del perdono di Dio che per sua natura è Misericordia. Dopo ogni caduta, con la confessione sacramentale accorciamo la nostra distanza dal cuore di Dio e ripartiamo ancorati nel suo abbraccio paterno, ma mentre la colpa è perdonata il sacramento non cancella la pena che quella colpa ha causato. Il Giubileo ci dona la possibilità di azzerare la pena.
Ma, Dio non agisce mai senza di noi, non ‘violenta’ mai la nostra libertà. Come un tenero Padre ci viene incontro attraverso la Santa Chiesa, creando continue opportunità di salvezza. Tocca a noi coglierle o rifiutarle.
Ci aiuta a ricentrare il nostro vivere sul vero senso
Nella bolla di indizione il Papa ci invita alla speranza non solo perché ci attende una vita felice, ma perché vivendo con questa gioia nel cuore possiamo costruire un mondo diverso. Possiamo realizzare la pace fondata sull’amore, sul rispetto, sulla cura dei più deboli. Possiamo prenderci cura dell’altro uscendo dal nostro egoismo.
Viviamo questo anno di Grazia con serietà e stupore aperti alla speranza per l’immenso bene che Dio-Amore vuole riversare sulla nostra vita. Lasciamoci raggiungere dal suo perdono e diveniamo anche noi capaci di amare per- donando…
L’esperienza di Santa Rita, a 125 anni dalla sua Canonizzazione
Anche Santa Rita visse in pienezza il Giubileo nel 1450. Nonostante l’età avanzata e le sofferenze fisiche, dovute alla ferita della spina sulla fronte avuta da Cristo, Rita non si lasciò sfuggire la possibilità di «far acquisto di questo santo Giubileo». Come racconta il biografo seicentesco Cavallucci, Rita chiese alla madre abbadessa di intraprendere il pellegrinaggio verso Roma, insieme alle sue consorelle; le fu concesso il permesso a condizione che guarisse la piaga sulla fronte: «e così guarita con un semplice unguento miracolosamente procurato da lei s’inviò verso Roma». Ma appena rientrata nel monastero a Cascia, al termine del pellegrinaggio, ricomparve la ferita sulla fronte.
Più recentemente, invece, al Giubileo del 2000, l’Urna di Santa Rita fu trasportata in Piazza San Pietro, il 20 maggio. In quell’occasione Papa Giovanni Paolo II disse: Mi piace quest’oggi, a cent’anni dalla sua canonizzazione, riproporla come segno di speranza specialmente alle famiglie. Care famiglie cristiane, imitando il suo esempio, sappiate anche voi trovare nell’adesione a Cristo la forza per portare a compimento la vostra missione al servizio della civiltà dell’amore!.
Questi eventi storici sono importanti perché, da devoti di Santa Rita, che nel 2025 celebrano anche i 125 anni dalla sua Canonizzazione, sono un ulteriore segno che ci invita a intraprendere insieme questo cammino giubilare con la sua guida preziosa!
Appuntamento a giovedì 13 febbraio, per continuare il nostro viaggio…