«Vi annunciamo ciò che abbiamo veduto”
(1Gv 1,3)
“Il tema della “domenica della Parola” per il 2023 è un invito ad essere Annunciatori della Parola”, così esordisce Padre Luciano, Rettore della Basilica di Cascia, nel commentare la ricorrenza della prossima domenica, voluta da Papa Francesco.
L’annuncio è un’esperienza d’amore
“L’annuncio è essenzialmente una testimonianza, ovvero raccontare ciò che abbiamo veduto e conosciuto”, sottolinea il religioso, per poi continuare:
“Dio che si fa carne, la Parola che si fa uomo in Gesù, ci insegna che non si tratta di una esperienza intellettuale, ma umana a tutto tondo, che coinvolge la volontà, i sentimenti, il cuore, l’intelligenza, la vita. È in sintesi una vera e propria esperienza d’amore, un incontro, un seguire, un cambiare il modo di pensare. Ascoltare e vivere la Parola è accogliere lo stesso Gesù Cristo, facendo esperienza di lui come uomo e come Dio”.
“È lo Spirito creatore che realizza e permette tutto ciò in noi. Accogliere la Parola con le orecchie e con il cuore è far diventare carne questa esperienza, come quando ci si innamora e l’altro da sé diventa parte del nostro pensare, sentire e agire. L’annuncio è esattamente il racconto di questa esperienza e della sua verità”.
La Parola di Dio si fa carne nell’Eucaristia
Il Padre evidenzia che “la Messa è la massima rappresentazione di questa esperienza”:
“Parola ed Eucaristia
si appartengono così intimamente
da non poter essere comprese
l’una senza l’altra:
la Parola di Dio
si fa carne sacramentale
nell’evento eucaristico”.
(Verbum Domini 55)
Per poi concludere: “In certo qual modo “mangiamo” la Parola, il Verbo di Dio che si è fatto carne, rendendo l’annuncio accolto nella Messa un incontro reale con Cristo che cambia la vita e nella Parola di Dio si rende presente e operante”.