Dalle Api alle Rose, verso la Festa nel segno della fiducia, dei giovani e del futuro

Attivarci per garantire il futuro, assumendoci l’impegno gravoso quanto essenziale per “noi” adulti di essere “custodi e terreni fertili” per i giovani e contrastando così il pesante clima di sfiducia in cui ci troviamo a vivere.

Questo è l’invito che nel numero di maggio – giugno di Dalle Api alle Rose ci giunge dalla Direttrice Editoriale Suor Giacomina Stuani, nel suo editoriale, portando ad esempio le tre donne che anche quest’anno riceveranno il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Premio con cui da anni, in occasione della Festa di Santa Rita, celebriamo donne che ne incarnano ancora oggi i valori.

Viviamo in un clima di sfiducia

“Non è un segreto che viviamo in un pesante clima di sfiducia, alimentato da incertezze economiche, crisi ambientali, instabilità sociali e dal moltiplicarsi di guerre e violenze – esordisce Suor Giacomina – Basta guardaci in faccia per capire che la nostra fiducia è in pericolo: la fiducia verso il prossimo da cui ci distacchiamo sospettosi, quella nel futuro dove non vediamo luce, la fiducia in noi stessi che non ci percepiamo attori di cambiamento. Per riassumere, la fiducia nella vita, quella che Dio ha messo nelle nostre mani, come dono e responsabilità. La vita che si esprime in tutti, ma che trova la sua manifestazione più complessa e meravigliosa nei giovani, nelle nuove generazioni a cui si fa molto riferimento a livello politico e sociale, con tanta retorica e non abbastanza pratica, purtroppo”.

Continua la claustrale: “I giovani affrontano disagi, figli di pressioni sociali e culturali, precarietà, crisi di valori, eccessiva esposizione alle tecnologie, problemi legati ad autostima, violenza, isolamento e dipendenza. Fragili, sprofondano in ansia e depressione: un adolescente muore suicida ogni 11 minuti“.

Attiviamoci, allenando la nostra “intelligenza materna”

“i giovani sono davvero la nostra priorità?”, si chiede Suor Giacomina,.

E conclude con l’invito ad attivarci per il futuro, “allenando l’“intelligenza materna” […] più tipica ma non esclusiva delle donne, che ci porta ad agire come esseri chiamati al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita. Allora potremo costruirci la fiducia ritrovata di cui abbiamo estremo bisogno”.

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