Creati per la Fraternità: la nostra vocazione più profonda

Anche quest’estate, come nelle precedenti, vi accompagniamo in un viaggio interiore attraverso un nuovo CICLO ESTIVO di riflessioni spirituali.

È un cammino semplice ma profondo alla riscoperta di noi stessi, guidato quest’anno dal tema della FRATERNITA’, scelto come filo conduttore di questa quarta edizione.

Come sempre, a guidarci in questo cammino saranno le parole e le riflessioni di Sant’Agostino, interpretate con profondità e sensibilità dal Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, Padre Giustino Casciano, e dalle Monache che offriranno uno sguardo sul tema alla luce dell’esperienza quotidiana.

Un’unica origine, un’unica famiglia umana

Siamo tutti fratelli e sorelle perché condividiamo un’origine comune: Dio, Creatore del cielo e della terra, visibile e invisibile. Fin dall’inizio, l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26-27), portando in sé il riflesso della Trinità: comunione d’amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo.

Sant’Agostino, nella sua intensa ricerca spirituale narrata nelle Confessioni, ci insegna che questa immagine divina è impressa nell’intelligenza, nella libertà e nella volontà di ogni persona. E questa stessa somiglianza ci rende capaci di amare, scegliere, costruire legami. È qui che nasce la vocazione alla fraternità universale.

La fraternità non è un’utopia: è il sogno di Dio per l’umanità

In un mondo lacerato da conflitti, gelosie, invidie e interessi, dove anche nelle famiglie si sperimentano divisioni e ferite, la fraternità sembra sempre più fragile. Eppure, come ci ricorda Sant’Agostino, «la razza umana è la più incline alla discordia per passione e la più socievole per natura» (Città di Dio, XII,27,7).

Papa Francesco, nell’enciclica Fratelli Tutti, afferma con forza che senza un’apertura al Padre di tutti non esistono fondamenta solide per una vera fraternità. È solo nella consapevolezza di essere figli amati e non orfani che possiamo vivere in pace con gli altri.

Comunione: la via per ritrovare noi stessi

L’uomo è fatto per Dio. Porta nel cuore una nostalgia che lo spinge, spesso inconsapevolmente, verso il suo Creatore. Solo nella comunione con Dio e con i fratelli può ritrovare il centro del proprio cuore. Ma senza coltivare l’interiorità, senza preghiera, silenzio, ascolto e riflessione, l’uomo non può vivere davvero in comunione.

Come ci ha ricordato Papa Leone XIV, «non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto». È il tempo dell’amore, il tempo di costruire ponti, non muri. Una fraternità autentica parte dal cuore e si manifesta nei piccoli gesti quotidiani: accoglienza, ascolto, pazienza, rispetto, vicinanza concreta.

L’eredità agostiniana e l’esempio di Santa Rita

Sant’Agostino ha dato forma a una fraternità concreta, ispirandosi agli Atti degli Apostoli. Nella sua Regola, ci insegna che la vera unità nasce solo se tutti sono protesi verso Dio e si esercitano nelle virtù. Anche tra persone molto diverse, la comunione è possibile quando si cammina insieme verso l’Alto.

Santa Rita, figlia spirituale di Agostino, è stata testimone luminosa di fraternità vissuta. Anche nel dolore per la morte del marito, ha continuato a curare le ferite della sua comunità, seminando gesti di pace e riconciliazione. Il suo amore concreto ha trasformato la realtà.

Un invito per questa estate

Durante il tempo della vacanza, abbiamo l’occasione per prenderci cura delle relazioni, vivere l’accoglienza, aprirci a nuove amicizie, esercitarci nella pazienza e nella generosità. Ogni incontro può diventare un’opportunità per seminare speranza, per trasformare l’indifferenza in prossimità e la distanza in abbraccio.

Anche noi, oggi, possiamo diventare strumenti di comunione e di fraternità, iniziando dal nostro cuore. Solo così costruiremo insieme la civiltà dell’amore.

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