Nel contesto dell’Anno Giubilare, ogni pellegrino è invitato a varcare la Porta Santa – dalle grandi Basiliche di Roma fino alle chiese locali – come gesto simbolico di ritorno a Dio e all’amore verso gli altri. È un passaggio che non riguarda solo i piedi, ma il cuore. Nel Vangelo, Gesù dice di sé: “Io sono la porta” (Gv 10,9). Questo ci ricorda che solo attraverso di Lui possiamo entrare nella vera vita. Anche noi, come cristiani, siamo chiamati a essere porte aperte: capaci di accogliere, perdonare, incontrare.
Ma spesso le nostre porte interiori sono chiuse: sbarrate dalla paura, dalle abitudini, dal dolore. Il Giubileo ci invita ad avere il coraggio di aprirle, di uscire dalla nostra “comfort zone” per accogliere gli altri e lasciarci incontrare da Dio.
Il Giubileo: ogni quanto ricorre?
Il Giubileo ordinario si celebra ogni 25 anni. Il primo fu indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300. Da allora, ogni quarto di secolo, la Chiesa invita tutti i fedeli a vivere un tempo speciale di grazia, riconciliazione e conversione.
A volte vengono proclamati anche dei Giubilei straordinari, per motivi particolari: ad esempio, quello della Misericordia nel 2015, voluto da Papa Francesco. Ma il Giubileo ordinario, come quello previsto per il 2025, è un appuntamento atteso e preparato con grande partecipazione da tutta la Chiesa.
Un tempo per ricominciare
Il termine “Giubileo” viene dalla tradizione ebraica, dove ogni 50 anni veniva annunciato un anno speciale in cui si liberavano gli schiavi, si restituivano le terre e si riscopriva la fraternità. Era un tempo per ripartire, per ricucire relazioni e per restituire dignità a chi era stato emarginato. Anche il Giubileo cristiano ha questo significato profondo: una nuova possibilità, un’occasione per tornare a Dio, per chiedere perdono, per rinnovare il proprio cammino di fede.
Il Giubileo 2025: Pellegrini di speranza
Il tema scelto da Papa Francesco per il Giubileo del 2025 è: “Pellegrini di speranza”.
Dopo gli anni segnati da pandemia, guerre, crisi sociali e ambientali, la Chiesa vuole offrire al mondo un messaggio di fiducia, di rinascita, di luce. Essere pellegrini di speranza significa mettersi in cammino nonostante le difficoltà, portando nel cuore la certezza che Dio cammina con noi. Significa imparare a guardare il futuro con gli occhi della fede, senza lasciarsi paralizzare dalla paura o dalla sfiducia. Il pellegrinaggio giubilare diventa così un viaggio spirituale, personale e comunitario, verso la speranza che non delude.
La gioia del pellegrino
Il pellegrino che vive il Giubileo sperimenta una soglia da attraversare, un passaggio da ciò che trattiene a ciò che libera. È un tempo in cui si celebra l’incontro con Dio e con gli altri, e proprio in questo incontro si ritrova la gioia vera. È la stessa gioia che ha accompagnato la vita dei santi, come Santa Rita, e che continua a sostenere il cammino di chi si affida con fiducia al Signore.