La famiglia della Pia Unione Primaria Santa Rita, grande associazione di devoti nata a Cascia ma diffusa in tutta Italia e nel mondo, è pronta a ritrovarsi per l’incontro regionale del Centro-Italia
L’appuntamento è per sabato 17 settembre ad Abbiategrasso (MI), presso l’Ospedale C. Cantù, dove saranno presenti tutti gli iscritti del Nord-Italia.
Come ogni incontro della Pia Unione, anche questo è aperto a tutti, a coloro che sono già iscritti ma anche a chi non è iscritto e a chiunque voglia semplicemente conoscere questa meravigliosa famiglia di Santa Rita, che promuove il suo culto e rende attuali e concreti i suoi insegnamenti.
Programma
L’incontro, dal titolo “Tutto posso in colui che mi dà la forza”, inizierà alle ore 8:45 e si chiuderà per l’ora di pranzo, con diversi eventi.
ore 8.45 – Arrivo e registrazione dei gruppi
ore 09.15 – Conferenza sul tema“Tutto posso in colui che mi dà la forza” tenuta da Padre Massimo Giustozzo OSA
ore 10.15 – Coroncina Santa Rita
ore 11.00 – Santa Messa presieduta da P. Ludovico M. Centra O.S.A. Assistente spirituale PUP e concelebrata da Don Giuseppe Ornaghi
Per info rivolgersi a Maurizio Gadolini 347 386 6943
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La famiglia della Pia Unione Primaria Santa Rita, grande associazione di devoti nata a Cascia ma diffusa in tutta Italia e nel mondo, è pronta a ritrovarsi per l’incontro regionale del Centro-Italia
L’appuntamento è per sabato 2 settembre, presso la Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Arce (FR) , dove saranno presenti tutti gli iscritti del Centro-Italia.
Come ogni incontro della Pia Unione, anche questo è aperto a tutti, a coloro che sono già iscritti ma anche a chi non è iscritto e a chiunque voglia semplicemente conoscere questa meravigliosa famiglia di Santa Rita, che promuove il suo culto e rende attuali e concreti i suoi insegnamenti.
Programma
L’incontro, dal titolo “Camminiamo insieme sulla strada della Santità”, inizierà alle ore 9 e si chiuderà nel tardo pomeriggio, con diversi eventi.
ore 9.00 – Arrivo e registrazione dei gruppi presso la Segreteria;
ore 10.00 – Saluti di:
Padre Ludovico Maria Centra, Assistente ecclesiastico generale della PUP Alessandra Paoloni, Segreteria generale PUP;
ore 11.00 – Santa Messa, presieduta da Padre Ludovico Maria Centra;
ore 12.00 – Processione con il simulacro di Santa Rita e gli stendardi dei gruppi partecipanti;
ore 13.00 – Pausa pranzo presso il Ristorante Fini di Arce;
ore 16.00 – Conclusione incontro con foto ricordo.
Per info rivolgersi alla Responsabile della PUP di Arce Rita Lucchetti 334 529 1385.
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La famiglia della Pia Unione Primaria Santa Rita, grande associazione di devoti nata a Cascia ma diffusa in tutta Italia e nel mondo, è pronta a ritrovarsi per l’incontro regionale che si terrà in Puglia.
L’appuntamento è per domenica 18 giugno, presso la Parrocchia Maria SS. Immacolata di Palagiano , dove saranno presenti tutti gli iscritti della Puglia e Basilicata.
Come ogni incontro della Pia Unione, anche questo è aperto a tutti, a coloro che sono già iscritti ma anche a chi non è iscritto e a chiunque vuole semplicemente conoscere questa meravigliosa famiglia di Santa Rita, che promuove il suo culto e rende attuali e concreti i suoi insegnamenti.
Programma
L’incontro, dal titolo “Camminiamo insieme sulla strada della santità ”, inizierà alle 8:30 e si chiuderà nel tardo pomeriggio, con diversi appuntamenti.
ore 8.30 – Arrivo e registrazione dei gruppi presso la Segreteria
ore 9.30 – Saluti del Parroco Don Salvatore Casamassima
ore 10.00 – Saluti e incontro, presieduto da Padre Ludovico Maria Centra
ore 11.30 – Santa Messa
ore 13.00 – Pausa pranzo
ore 16.00 – Testimonianza del documento sul 3° miracolo di Santa Rita
ore 16.30 – Adorazione Eucaristica
“Rita, con la sua vita santa, ci insegna a essere nel mondo il buon profumo di Gesù e ad accogliere le prove come dono d’amore a Gesù Crocifisso, per la salvezza del mondo intero”.
Madre Natalina Todeschini OSA
Così M. Natalina Todeschini, la Madre Vicaria del nostro monastero, nel numero della rivista “Dalle Api alle Rose” di maggio-giugno, dedicato alla Festa, racconta perché la rosa sia uno dei simboli associati a Santa Rita.
Il miracolo della rosa
La nostra amata Rita, ormai vicina alla morte, chiede a una sua cugina di portarle una rosa e due fichi dal suo giardino di Roccaporena. La cugina pensa che stia delirando, considerando che si trovano nel periodo dell’anno di gennaio. Ma vuole farla contenta e, con grande meraviglia, trova nel giardino una bellissima rosa e due fichi maturi, quindi glieli porta. Madre Natalina interpreta questo episodio come un desiderio e una sfida di Rita a Dio, la quale sembra chiedergli la prova che suo marito e i suoi figli sono salvi in Paradiso.
La Benedizione delle Rose
Uno degli appuntamenti più attesi della Festa è proprio la Benedizione della Rose, che avviene ogni 22 maggio dopo la preghiera della Supplica. Si tratta di un sacramentale, ossia “una lode di Dio e una preghiera per ottenere i suoi doni”, con cui il cardinale o il vescovo che presiede il Solenne Pontificale benedice le rose che vengono alzate al cielo dai devoti, per poi essere portate a casa come segno di protezione di Santa Rita. Rappresentano per ogni famiglia, spesso provata da malattie e avversità, “la speranza e la certezza che la loro amata santa sarà sempre al loro fianco come amica, sorella e madre”.
La Benedizione sarà uno degli eventi della Festa trasmessi in diretta streaming sui nostri canali Facebook e Youtube.
La Rosa virtuale
In attesa della Festa e della Benedizione delle Rose, per avere la protezione di Santa Rita, puoi intanto scaricare la Rosa virtuale, simbolo di unione e preghiera, e portarla sempre con te, oppure farne un dono speciale. Per maggiori informazioni rosavirtuale.org
La famiglia della Pia Unione Primaria Santa Rita, grande associazione di devoti nata a Cascia ma diffusa in tutta Italia e nel mondo, è pronta a ritrovarsi per l’incontro regionale che si terrà in Sicilia.
L’appuntamento è per venerdì 2 giugno, presso il Santuario Madonna della Sciara Mampileri, dove saranno presenti tutti gli iscritti della Sicilia.
Come ogni incontro della Pia Unione, anche questo è aperto a tutti, a coloro che sono già iscritti ma anche a chi non è iscritto e a chiunque vuole semplicemente conoscere questa meravigliosa famiglia di Santa Rita, che promuove il suo culto e rende attuali e concreti i suoi insegnamenti.
Programma
L’incontro, dal titolo “La corresponsabilità nella vita di fede della comunità cristiana”, inizierà alle 9 e si chiuderà nel tardo pomeriggio, con diversi eventi.
ore 9.00 – Arrivo e registrazione dei gruppi presso la Segreteria
ore 9.30 – Saluti di:
Don Alfio Privitera, Rettore Santuario Madonna della Sciara
Don Bernardo Briganti, Assistente ecclesiastico regionale della PUP
Padre Ludovico Maria Centra, Assistente ecclesiastico generale della PUP
ore 10.00 – Celebrazione delle lodi mattutine, presiedute da Padre Ludovico Maria Centra
ore 10.30 – Catechesi Don Cosimo Schena, “Poeta dell’amore”
ore 11.30 – Festosa accoglienza del simulacro della Madonna della Sciarra, preghiera del Santo Rosario e dell’Angelus, guidata da Don Alfio Privitera
ore 12.30 – Pausa pranzo
ore 14.30 – Adorazione Eucaristica, guidata da Don Bernardo Briganti
ore 16.00 – Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da da Sua Ecc. Rev. MONS. LUIGI RENNA Arcivescovo Metropolita di Catania. Ingresso stendardi. Foto finale sulla scalinata del santuario e saluti.
“Essere “in uscita” significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù una porta aperta”. Le parole di Papa Francesco in Ungheria avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento Internazionale Santa Rita, in occasione della Festa a lei dedicata, a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.
Essere servizio al prossimo
Sono così state scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che,una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta “I Piosi”, una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.
“A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore – ha dichiarato Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donneche ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.
La Festa di Santa Rita 2023
La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio. Le tre Donne saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica, sarà conferito il premio stesso, accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti della Festa in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia.
Le 3 Donne di Rita
Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di Santa Rita è universale e senza tempo.
Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichicoa intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.
Antonella Dirella- insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.
Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale “I Piosi”, da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d’ascolto e di sostegno nella sua città.
“Rita è una giovane che non si sottrae al “destino” di andare in sposa ad un uomo violento. Quando però – appena due anni dopo il matrimonio – l’uomo verrà ucciso, Rita testimonierà davanti ai figli tentati di vendicarsi che non può esserci “pace senza giustizia”, ma neanche “giustizia senza perdono”. Mai come in questo tempo di “guerra mondiale a pezzetti”, secondo le parole di Papa Francesco, comprendiamo la verità della coraggiosa posizione di santa Rita, che invochiamo con la fiaccolata in questa tragica congiuntura di una guerra di cui si stenta a intuire la fine”.
Così il Vescovo di Verona, Monsignor Domenico Pompili, ha sottolineato ieri nell’omelia nel corso della solenne celebrazione presso la cattedrale della città scaligera, che ha dato il via al gemellaggio Cascia-Verona, nell’ambito della Festa di Santa Rita 2023.
L’accensione della Fiaccola della Pace e del Perdono
Al termine della celebrazione, si è svolta l’accensione della Fiaccola del Perdono e della Pace, simbolo dei valori del dialogo e della riconciliazione incarnati dalla santa umbra. È stato il vescovo Pompili ad accendere la fiaccola, affidata alle mani del tedoforo Leonardo Fantato, giovane pattinatore professionista della Diocesi di Verona,
Presente nella città di Romeo e Giulietta, per l’evento, la delegazione casciana, tra cui la famiglia agostiniana di Santa Rita, guidata da Padre Luciano De Michieli, Rettore della nostra basilica.
Franca Pedrini, la Donna di Rita 2023 scelta da Verona
Sabato 25 marzo, la prima fase del Gemellaggio, si concluderà con la solenne celebrazione nella Chiesa di Santa Maria Antica, centro della devozione ritiana a Verona. Al termine dell’evento, contornata dai devoti della santa umbra, verrà presentata la Donna di Rita 2023 scelta dalla Diocesi di Verona Franca Pedrini, presidente della cooperativa sociale “I Piosi”, a cui viene riconosciuta la sua “fede salda, semplice e resiliente”.
Le altre donne scelte per la Festa 2023 saranno la calabrese Luciana Daqua, assistente sociale, premiata per “una vita spesa per gli altri”, e la molisana Antonella Dirella che, rimasta vedova, ha consacrato la sua vita al Signore, insignita per “una vita di prove donate a Dio”.
L’amore autentico sa essere paziente
Siamo già al terzo appuntamento del nostro ciclo dei 15 Giovedì, in cui con l’aiuto di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero di Santa Rita, e Padre Luciano De Michieli, Rettore della basilica, cerchiamo di rispondere o quanto meno dare un punto di vista diverso a problematiche con le quali, tutti o quasi, abbiamo avuto a che fare.
Ecco noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti… Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge
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L’esercizio della pazienza
Quanto è difficile avere pazienza e saper attendere i tempi degli altri!Questo accade nella coppia, con i figli ma anche con gli amici e i parenti. Tutti siamo portati ad applicare i nostri schemi, categorie mentali ed emotive di pensare, che portano a una parziale o distorta comprensione dell’altro. Se non abbiamo consapevolezza di questo, ci troveremo ad affrontare incomprensioni, indurimenti, divisioni, prese di posizione che, spesso, conducono ad un punto di non ritorno.
Quante volte capita di perdere la pazienza! “Saper attendere e avere pazienza – spiega la claustrale – è in fondo un atto di fiducia e di stima che apre il cuore alla speranza. È davvero un esercizio d’amore autentico, che richiede forza e impegno. Intendiamoci però, – continua Suor Maria Rosa – non si tratta di un atteggiamento passivo ma dinamico, perché porta con sé la forza della Risurrezione.” Nell’esercizio della pazienza c’è una tensione verso qualcosa, che non si sa di preciso il come e il quando, ma è forte dell’attesa e della stessa pazienza che Dio ha verso di noi. Tutti possiamo crescere e migliorare su questo aspetto, se abbiamo accanto chi crede in noi e ci dà fiducia. E il Signore è sempre pronto a dimostrarlo se crediamo e ci fidiamo di Lui.
L’esempio di Rita
Santa Rita è stata una maestra nell’arte della pazienza – spiega Padre Luciano – e lo dimostrano i frutti che ha prodotto nella sua famiglia, ma anche all’interno del monastero e con i casciani, riportando pace e riconciliazione. Un vero stile di vita che affascina e attira ancora oggi molti fedeli e devoti della Santa dei casi impossibili.
L’amore non è bello se non è litigarello…
È passato qualche giorno dalla Festa di San Valentino, ma in questo secondo giovedì di Santa Rita vogliamo rimanere in tema, ancora attraverso i commenti di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro monastero, e Padre Luciano De Michieli, Rettore della nostra basilica.
La riflessione di oggi parte dal famoso proverbio popolare: “l’amore non è bello, se non è litigarello”…
“Questo detto – commenta la claustrale – racchiude una finezza educativa. Nei litigi e nelle crisi di coppia serve confrontarsi, ma con i modi più appropriati. Sì ad esprimere la propria opinione, evitando però di accusare e di ribattere per aver ragione a tutti i costi, ponendo invece la relazione al primo posto. Chi riesce nella coppia a fare questo esercizio di umiltà, riesce a trovare prima il modo per rompere il ghiaccio dell’irritazione e a ristabilire un dialogo”.
Continua Suor Maria Rosa: “Sant’Agostino suggerisce a noi monache e frati, quando insorgono litigi all’interno della comunità, di troncarli al più presto, perdonandoci scambievolmente, senza stare a discutere, per non arrivare al punto per cui “una pagliuzza diventi poi una trave”.
Crisi di coppia
Nella vita di coppia, ma anche in qualsiasi convivenza, ci sono inevitabilmente dei contrasti e delle crisi. Questi possono diventare motivo di allontanamento o un’occasione per conoscersi e unirsi sempre più profondamente. Alla base di tutto, come ricorda San Paolo, bisogna sperimentare l’amore e la misericordia di Dio, che ci permettono di rispondere al male con il bene. Questa esperienza è necessaria, altrimenti da soli non ce la faremo.
L’esempio di Rita
“La stessa Santa Rita, nella relazione con il suo Paolo, dal carattere forse troppo irruento – spiega Padre Luciano – ha dimostrato che è possibile incontrarsi e “fondersi” sulla strada del perdono e della concordia”
Sopportare non vuol dire “ingoiare rospi”, perché questo renderebbe il cuore come uno stagno, ma farsi carico dell’altro senza giudizio, perché il perdono ha colmato la lacuna che si era creata. L’umiltà, simboleggiata nella storia di Rita da un ramo secco innaffiato che riprende a vivere, è anche lo stile della sua vita di coppia, vera ispirazione e segno di speranza per ogni coppia che a lei si affida.
Nella Basilica Inferiore di Cascia, nell’abside destro, all’interno di un sarcofago di pietra, sono collocati i resti di una figura religiosa, originaria di Cascia, che è stata una delle principali icone spirituali del Trecento, festeggiata il 16 febbraio: il Beato Simone Fidati.
Sacerdote agostiniano, fu impegnato per 27 anni nella predicazione itinerante, attraverso Roma, Perugia, Gubbio, Foligno, Siena, Firenze, dove fondò due monasteri, e Bologna. Si narra che quasi mai preparava i sermoni a tavolino, ma si affidava al proprio intuito affinato dalla preghiera, esercitato nella conoscenza minuziosa delle Scritture, nutrito degli insegnamenti dei dottori della Chiesa. Fu anche un grande teologo e scrittore. La sua opera principale è il “De gestis Domini Salvatoris”, monumentale commento al Vangelo in 15 libri.
Il miracolo eucaristico
Ciò che ha indotto le autorità religiose a dedicargli uno spazio non è stata solo la fama della sua santità, ma la particolare natura del miracolo in cui è stato coinvolto: un miracolo eucaristico.
La storia narra che, nel 1330, il parroco di un sobborgo di Siena, recandosi a portare l’eucaristia a un malato, invece di usare l’apposita teca, mise la particola consacrata dentro il suo breviario e s’incamminò, tenendolo sotto il braccio. Quando l’aprì, trovò sulle sue pagine l’impronta sanguinante dell’ostia. Esterrefatto, ne parlò con il Beato Simone, che in quel tempo predicava a Siena e che, con il consenso del sacerdote, portò con sé le due pagine insanguinate con l’ostia liquefatta.
Dal miracolo, il beato trasse nuova ispirazione per annunciare la presenza viva, reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia. Tornato in Umbria, lasciò nel Convento di Perugia il frammento di pergamena con impressa la macchia di sangue e portò nel suo Convento di Cascia l’altra pergamena, quella con l’ostia liquefatta in sangue, dando il via alla venerazione verso il miracolo.
Il Triduo e la Festa
A Cascia, in preparazione alla festa del Beato Simone, 13-14-15 febbraio ci sarà il triduo, alle 17.00, tenuto da Padre Pietro Bellini, concludendo con la festa del giovedì 16 febbraio, in contemporanea con il secondo
Giovedì di Santa Rita, sempre alle ore 17.00.
Per tutto il periodo sarà posizionata, sul presbiterio della Basilica Superiore, l’urna con i resti del Beato Simone.