Santa Messa con ingresso all’Urna di Santa Rita

Santa Messa per le vittime del sisma 2016

“Accolti e amati come Maria”: il messaggio della Priora per l’Assunzione

Scopriamo Sant’Agostino tramite lo stemma dell’Ordine

Le pastarelle delle monache in un libro

Dedicata a Padre Remo Piccolomini la biblioteca di Montorio Romano

Genitori e figli: l’esempio di Rita e la preghiera

I volontari che accolgono i devoti

Impariamo e insegniamo il volontariato

La Priora sul futuro, i giovani e la fede

Si ripete oggi, 26 agosto, nella Basilica di Santa Rita a Cascia, l’amata e attesa tradizione, che ogni ultimo giovedì del mese, al termine della celebrazione dell’ultima santa messa della giornata, prevede l’eccezionale ingresso all’Urna di Santa Rita, dove è custodito il suo corpo.

Segui QUI in diretta streaming dalle ore 18:00 la Messa con ingresso all’urna di Santa Rita

Il programma prevede:
Santa Messa alle ore 18:00
Al termine, passaggio all’Urna di Santa Rita

Il 24 agosto 2016, alle ore 3:36 tutto il Centro Italia è stato colpito da una prima violenta scossa di terremoto, con epicentro tra i comuni di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Una sequenza che poi sarebbe continuata fino alla scossa ancor più grande del successivo 30 ottobre.

Quella prima data, resterà per sempre impressa nel cuore, soprattutto per le famiglie che hanno perduto i loro cari. A loro, la Famiglia Ritiana e Agostiniana di Cascia vuole esprimere vicinanza, portando nella preghiera ogni dolore.

A cinque anni da quella data, proprio in ricordo delle 300 vittime del sisma, le monache e i padri hanno fortemente voluto organizzare per il 24 agosto 2021 alle ore 18:00 una Santa Messa nella Basilica di Santa Rita.

Tutti potranno unirsi alla speciale celebrazione eucaristica, anche in diretta sul canale YouTube Santa Rita da Cascia Agostiniana.

UNISCITI A NOI ALLA MESSA
PER LE VITTIME DEL SISMA
IL 24 AGOSTO ALLE 18:00

Il messaggio della Priora

Domani celebriamo l’Assunzione della Beata Vergine Maria, un giorno importante perché rappresenta uno dei principi essenziali della nostra fede. L’immagine di Maria che dopo la sua vita terrena viene accolta nel Regno dei Cieli in anima e corpo, è un annuncio di vita eterna, di immensa gioia e di speranza per noi.

L’Assunzione, infatti, è la prova che il dono della risurrezione sarà realtà anche per noi. Il Signore ce lo ha promesso e Maria ce lo ricorda. Sempre Maria ci dice che dobbiamo avere fede e attendere, ma non vivendo in modo passivo, anzi, camminando sui passi di Gesù, come ha fatto lei.
Seguendolo e imitandolo vivremo ogni giorno da risorti, portando il suo messaggio a chi ci è vicino, seminando il bene e contrastando ogni forma di odio. Così, anche per noi la meta sarà il Cielo e la morte diventerà un passaggio, nel quale Dio ci manifesterà il suo amore e la sua potenza. 

Prepariamoci ad essere, come Maria, accolti e amati.
Buona festa dell’Assunzione a voi e ai vostri cari!

Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

DOMENICA DALLE 17:30 UNISCITI A NOI
IN DIRETTA AI VESPRI E ALLA SANTA MESSA

Lo stemma, segno di riconoscimento di ogni Ordine religioso, descrive l’idea che guida la comunità. Quello dell’Ordine degli Agostiniani è nato da una frase di Sant’Agostino, nostro Padre spirituale: “Folgorato al cuore da Te mediante la tua Parola, Ti amai” (Confessioni X, 6, 8).

Lo stemma degli Agostiniani: il libro, la freccia, il cuore fiammeggiante

Il libro è la Bibbia, che, come una freccia penetra il cuore di chi cerca il Signore e lo infiamma dell’amore di Dio.

Nello stemma è descritta anche la personalità di Sant’Agostino, che ricercò in modo infaticabile la Verità, cioè Dio. Lo ha cercato ovunque, anche percorrendo strade sbagliate, ma quando ha trovato quella giusta, si è unito per sempre a Lui.

L’eredità di Sant’Agostino

La ragione dell’efficacia della sua attività di pastore è stata quella di essere stato servo dei servi di Dio e della Chiesa (cf Lettera 217). È la sintesi della spiritualità dell’Ordine: si ricerca la Verità, che con la guida della Parola di Dio, si trova nella diversità dei fratelli, l’unità di mente e di cuore, tesi verso Dio. Così si trova l’AMORE.

IL 28 AGOSTO ALLE 18:00 PARTECIPA
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NEL GIORNO DI SANT’AGOSTINO

Per la speciale occasione, la Messa sarà presieduta da Monsignor Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Dal 1995, per 14 anni, è stato Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Diocesi a cui appartiene Cascia.

Coraggio e passione: buona festa dal Rettore

Ascolta il messaggio del Rettore della Basilica di Santa Rita, Padre Luciano De Michieli, in occasione della festa di Sant’Agostino.

Le “pastarelle delle monache”, sono degli speciali biscotti fatti a mano dalle agostiniane del Monastero Santa Rita. Nate da una ricetta di 100 anni fa, oggi si possono trovare al parlatorio a Cascia e fanno parte dei prodotti della linea “Fatto per Amore”, creata per raccogliere fondi a sostegno delle opere di carità delle monache.

Proprio delle pastarelle, che hanno il dolce sapore dell’amore di Santa Rita, ha parlato Sabrina Vecchi, nel suo libro “La trattoria del cardinale. Brevi storie di convivialità e fede” (Paoline Editoriale Libri – euro 15,00).

Il libro

Ho messo per iscritto piccoli episodi, qualche piacevole chiacchierata, alcuni momenti in cui è stato bello sedersi attorno a un tavolo assaporando contemporaneamente sia un buon piatto sia la voglia di stare insieme”. Ci introduce così, Sabrina Vecchi, al suo libro, capace di far riflettere sull’importanza di condividere con i più bisognosi i prodotti che Madre Terra ci dona.

Perciò, nelle storie sul rapporto tra cibo e spiritualità, nutrimento per il corpo e per lo spirito, ci sono anche le “pastarelle delle monache” di Santa Rita. Perché questi biscotti sono buoni soprattutto per il cuore

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FATTI PER AMORE
DALLE MONACHE

L’Autrice

Sabrina Vecchi, giornalista pub­blicista, nel corso degli anni si è occupata di co­municazione, televisione e pubbliche relazioni. Ha curato testi e presentazioni per uffici stampa, riviste e libri, festival musicali, letterari e cine­matografici. Lavora per l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Chiesa di Rieti e scrive di cultura e spettacolo per l’edizione reatina de Il Messaggero.

Per info sul libro
UFFICIO STAMPA PAOLINE
paoline.it – [email protected]

Lo scorso 7 agosto, il Comune di Montorio Romano (Roma) ha dedicato la rinnovata biblioteca comunale al concittadino Padre Remo Piccolomini, religioso agostiniano che è stato a Cascia negli ultimi anni della sua vita, spendendo ogni energia nel nome di Santa Rita di cui era molto devoto.

Infatti, per la Comunità Agostiniana di Cascia era presente alla cerimonia il Priore Padre Mario De Santis. Insieme alle autorità locali, sono intervenuti anche il consigliere generale dell’Ordine Agostiniano Padre Paul Graham e Padre Giuseppe Pagano, Priore del Convento di Santo Spirito di Firenze, che ha tenuto una presentazione sulla personalità e il pensiero di Padre Remo.

Padre Remo è stato un appassionato studioso di Sant’Agostino, del pensiero e della spiritualità agostiniana e grazie a lui, ora la biblioteca comunale contiene anche tutta l’opera OMNIA di Sant’Agostino, di cui Padre Remo era direttore.

Questa la scritta riportata nella targa posta all’ingresso della biblioteca:

Al grato ricordo di Padre Remo Piccolomini
religioso e sacerdote agostiniano,
studioso e divulgatore insigne 
del pensiero del santo vescovo di Ippona, 
ricercatore appassionato
della verità e della bellezza
e devoto della grande taumaturga di Cascia,
i concittadini di Montorio Romano dedicano.

La storia di Santa Rita è frutto di grande ispirazione per noi e lo è anche la sua educazione, che venne curata dai genitori, Amata e Antonio.
Come ci racconta lo storico Mauro Papalini, su Dalle Api alle Rose, grazie alla loro guida, Rita fin da piccola camminò sulla via dell’amore.

Educata alla pace

Sua madre e suo padre – ci ricorda Papalini – erano ‘pacieri di Cristo’, impegnati cioè a riconciliare le faide familiari. Certamente Rita …nella quotidianità, avrà sentito parlare i genitori delle lotte fra le varie persone o famiglie di Cascia, e da loro ha respirato pace, perdono, riconciliazione”.

La scelta controcorrente del perdono

Santa Rita, cresciuta in un periodo in cui vendetta e lotte erano la normalità, ha avuto la forza di scegliere il perdono e la riconciliazione.
Non è stato facile, ma lei ha messo in pratica i preziosi insegnamenti ricevuti, che trasmise anche ai suoi due figli: “quando uccisero il marito si trovò di fronte al baratro dell’odio e della violenza, ma lei reagì da vera donna di pace”, dice Papalini.

Preghiera a Santa Rita per i genitori

Santa Rita, moglie e madre, che con passione hai impartito
un’educazione veramente cristiana ai tuoi figli, al fine di preservarli dal male, fa’ che Dio ci conceda lume e forza e quello stesso amore
che ti ha guidato per compiere i nostri doveri di genitori.
Amen

LEGGI L’ARTICOLO DELLO STORICO
SUL NUOVO NUMERO DI DALLE API ALLE ROSE

Donare il proprio tempo a servizio degli altri è una delle forme più belle di volontariato e amore. Ce lo racconta Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita di Cascia, nel suo ultimo articolo su Dalle Api alle Rose, parlando dei giovani volontari del Santuario.

Accogliere è un lavoro di squadra

Tanti giovani offrono il loro tempo per accogliere i devoti, indirizzarli, ascoltarli, rendere il loro pellegrinaggio pieno.

Il tempo speso meglio è quello donato agli altri e questo i volontari lo hanno capito bene, trascinandosi l’uno con l’altro. Dal servizio di uno, Luca, il cerchio si è allargato e oggi ce ne sono altri: Siro, Irene, Simone… Sono entrati nella nostra famiglia e si sentono parte attiva di un disegno che reputano una fortuna.

Una Ricchezza reciproca

Nessuno è protagonista, tutti hanno un ruolo e l’opportunità di crescere e migliorarsi. Basta veramente poco: un sorriso, un’indicazione, scattare una fotografia e la giornata cambia, sia ai volontari che ai pellegrini. Le parole che mi vengono in mente pensando a questo scambio sono attenzione e reciprocità.

Servire il prossimo per servire il Signore

“Il Signore mi dona delle esperienze belle che il lavoro non mi dà”. Questo mi ha detto Luca (uno dei volontari) e credo sia l’insegnamento più grande che un giovane possa darci: non c’è gioia maggiore di servire il Signore!

LEGGI L’ARTICOLO DEL RETTORE SU DALLE API ALLE ROSE

Lo trovi nell’ultimo numero, quello di settembre-ottobre 2021.

Avere cura del prossimo vuol dire avere cura del nostro futuro.
Ecco perché è essenziale fare volontariato, che è parte del cammino educativo di tutti noi e soprattutto dei nostri giovani.
Di questo ha parlato Rita Gentili nell’intervista a Massimo Gargiulo, professore e presidente dell’associazione La Primula di Roma, che è cresciuto da volontario e oggi educa i giovani perché siano consapevoli e attivi a loro volta.

Come coinvolgere i giovani?

Secondo il professor Gargiulo tutto dipende da cosa proponiamo come modello da seguire: “… se il modello è soltanto quello del consumo, dell’influencer, è un disastro, perché la partecipazione attiva al corpo civico viene meno e la società nel suo complesso non può che peggiorare”.

Creare socialità

Per amare il prossimo e sentire il desiderio di aiutarlo, prima di tutto bisogna incontrarlo e conoscerlo. La missione, perciò, è moltiplicare le occasioni di socialità: “Tendo a vedere – ha detto il professore – una sorta di spinta, da una parte all’isolamento, dall’altra a forme di socializzazione che devono essere a tutti i costi vendute. L’uscita dal lockdown, per molti studenti, ha significato soltanto la possibilità di andare a consumare, che va bene, ma non è l’unico modo per stare insieme”.

Il volontariato è frutto anche dell’educazione

Come dice Gargiulo, l’impegno al volontariato può essere insegnato e tutti siamo parte attiva di questa speciale educazione: “… quello che si cerca di insegnare è il modo in cui si sta nella comunità, magari con la speranza che se ne faccia parte attivamente… tutti gli attori coinvolti, a cominciare dalle istituzioni locali, dovrebbero essere in grado di lavorare per coinvolgere i giovani nel volontariato”.

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO SULLA NOSTRA RIVISTA DALLE API ALLE ROSE

Lo trovi nel numero di settembre-ottobre 2021.

Ascolta il messaggio della Priora

Carissimi, oggi penso al futuro, quel tempo che può apparire spaventoso e lontano. Eppure, il futuro è frutto del presente, perciò dobbiamo lavorare bene oggi, per costruire un domani migliore.

Il futuro dell’umanità sono i giovani, verso i quali abbiamo delle enormi responsabilità. In famiglia, a scuola, a lavoro, in Chiesa e in società, sta a noi essere degli esempi per loro.

Come possiamo, allora, tracciare delle strade che i nostri giovani possano seguire, per realizzare il loro valore e il futuro che sogniamo insieme?
Uno dei mezzi, è la fede che dobbiamo rafforzare dentro di noi. Perché se siamo testimoni autentici i giovani ci seguiranno.

Vi consiglio di ripartire da Gesù, che è il cibo perfetto per l’anima. Con cuore aperto, pieno di entusiasmo e umiltà, fatevi guidare da un religioso o una religiosa ad avvicinarvi a Gesù, per conoscerLo e amarLo.

Tramite la Sua storia potrete capire il passato, rileggere il presente e costruire il futuro, perché, come testimonia anche la nostra Santa Rita, tutto è possibile per chi crede e ama!

Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

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