Aiutaci ad aprire le porte della Casa di Santa Rita
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Celebriamo la giornata mondiale del dono
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Appuntamenti speciali per l’Immacolata e l’Avvento
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1° domenica d’Avvento: la Priora invita alla speranza
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Inizia l’Avvento, attesa del Natale
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Natale in jazz al Santuario Santa Rita il 7 dicembre
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Stop alla violenza sulle donne: le iniziative oggi a Cascia
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La Priora sulla Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne
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La Priora sull’arte dell’ascolto
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La grata è dove si incontrano disperazione e nuova speranza
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Mi chiamo Mara e sono la mamma di Gabriele che dalla nascita è affetto da tetraparesi spastica, una forma di paralisi cerebrale. Non muove le braccia e le gambe, e fa fatica a parlare. Gabriele è la nostra gioia più grande e anche noi per lui siamo tutto
Le parole di mamma Mara ci dicono che non c’è dono più grande della presenza della famigliaper chi è malato, come il suo Gabriele. Eppure tanti malati sono spesso soli, come quelli ricoverati all’Ospedale di Cascia, centro specialistico di riabilitazione per malattie neurodegenerative, ortopediche e reumatiche. Molti arrivano da altre regioni d’Italia e restano qui anche per tre mesi ad affrontare le terapie in solitudine, perché i loro cari non posso pagare un albergo o una casa in affitto.
Ecco perché le Monache del Monastero Santa Rita da Cascia vogliono realizzare La Casa di Santa Rita, al 2° piano dell’ospedale, un appartamento che aprirebbe le sue porte alle famiglie e garantirebbe loro di poter stare vicine ai malati senza sacrifici.
Sin da piccolo abbiamo sempre accompagnato Gabriele nei centri di riabilitazione, perché da solo non riuscirebbe ad affrontare le cure. Avere la famiglia vicino gli dà sicurezza, serenità e positività. E con la positività siamo già a metà dell’opera!
Le monache e le famiglie dei malati hanno bisogno della tua mano!
Per questo importante progetto le agostiniane hanno chiesto aiuto alla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che sta raccogliendo i fondi necessari per i lavori di ristrutturazione.
La Casa di Santa Rita sarebbe veramente un grande sollievo per tutte le famiglie, come la nostra, che in alcuni periodi dell’anno devono allontanarsi da casa per accompagnare i propri figli in questi centri specializzati. Spero che i lavori di ristrutturazione inizino presto e che tante famiglie possano usufruire di questo servizio gratuito che il Monastero di Santa Rita metterà a loro disposizione. Grazie alle persone generose come te, sono sicura che presto La Casa di Santa Rita aprirà le porte!
Colui che ha la carità nel cuore, ha sempre qualcosa da donare agli altri. Sant'Agostino
Oggi, 30 novembre, è il GivingTuesday
ovvero la giornata mondiale del dono.
Questo giorno, infatti, è dedicato a celebrare la solidarietà e la generosità,
spingendoci ad attivarci per fare la differenza e costruire una società
migliore.
Noi monache sappiamo quanto è bello donare, perché è proprio grazie alle vostre donazioni che portiamo avanti le nostre opere di carità e così, a nostra volta, doniamo sostegno a tante persone bisognose. Nel 2012 per trasformare insieme i vostri doni in frutti di accoglienza, ascolto, sicurezza e amore da donare ai più fragili, abbiamo creato la Fondazione Santa Rita da Cascia onlus che ora si sta occupando di raccogliere fondi per “La Casa di Santa Rita“, il nostro nuovo progetto di accoglienza.
Così, il dono è una moltiplicazione infinita di amore, che ci aiutate a diffondere!
Cos’è
un dono?
Ciò che si dà volontariamente senza esigerne prezzo, ricompensa o restituzione. Così il vocabolario definisce il dono, un gesto d’amore che non chiede nulla in cambio. Infatti, donarefa star bene tutti, perché è un’azione fatta d’amore e in quanto tale è reciproca per natura. Il dono, che sia un aiuto materiale, un abbraccio, qualcosa di utile o necessario, del tempo da condividere, un messaggio oppure un saluto, dentro ha sempre una parte fondamentale: contiene un pezzo di chi dona e di chi riceve.
Donare ci fa ricchi
A differenza di un regalo pensato per una singola persona, il dono è segno di qualcosa di più profondo, richiama valori, sentimenti e insegnamenti. Perciò il dono arricchisce la vita di tutti coloro che sono coinvolti. E nel donare si riceve qualcosa che ha molto più valore, perché ci si apre all’altro. Il dono diventa ponte di amicizia, fraternità e unione… ecco il vero tesoro!
Dono e carità
All’inizio, con una frase di Sant’Agostino, abbiamo paragonato il dono alla carità, perché il dono non è fine a se stesso ma è uno strumento che cambia noi e chi lo riceve, e ci fa creare insieme un mondo più unito. La carità, in questo senso, è il dono per eccellenza, è l’amore gratuito che non genera egoismo ma altro amore. E l’amore cambia tutto!
Perciò, fratelli, praticate la carità, dolce e salutare vincolo delle anime, senza la quale il ricco è povero e con la quale il povero è ricco
Sant’Agostino
Chi visiterà Cascia in questo periodo speciale di
attesa e preparazione al Natale, può unirsi a noi per due importanti
appuntamenti, la Novena per l’Immacolata
e con la Lectio Divina per l’Avvento.
Novena per l’Immacolata
concezione della Beata Vergine Maria
Dal 29 novembre al 7 dicembre nella Basilica di Santa
Rita da Cascia
Ore 16:30 – Rosario
Ore 17:00 – Santa Messa Riflessione e Canto del Tota pulchra
Martedì 30 novembre Martedì 7 dicembre Martedì 14 dicembre Martedì 21 dicembre
Dalle ore 21:00 alle ore 22:00 presso il parlatorio
grande del Monastero Santa Rita da Cascia, posto all’inizio del viale della
Basilica a sinistra
E la parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi
Giovanni 1,14
Il cammino dell’Avvento che inizia oggi, domenica 28 novembre, ci spinge
come primo passo a riscoprire la virtù
della speranza, perché, come ha detto il Papa emerito Benedetto XVI, “credere
in Gesù Cristo comporta anche avere uno sguardo nuovo sull’uomo, uno sguardo di
fiducia, di speranza”.
Infatti la prima domenica di Avvento,
segna l’inizio di un nuovo anno liturgico, ed è un invito a ricominciare il nostro cammino di fede ascoltando la
Parola di Dio, facendo memoria del battesimo, ovvero della nostra nascita in
Cristo e cercando nella vita quotidiana di seguire concretamente gli insegnamenti
del Signore.
Il messaggio della
Madre Priora
Coraggio, non temete! Ecco, giunge il vostro Dio! Venite, camminiamo nella luce del Signore!
Isaia
“Carissime e carissimi, così il Profeta Isaia ci invita al coraggio,
ricordandoci l’arrivo di Dio. Con questa certezza nel cuore iniziamo l’Avvento
verso il Santo Natale. Quelle di Isaia sono parole che ci aiutano ad alzare lo
sguardo dai nostri problemi, dalle nostre preoccupazioni e dalle sofferenze per
vivere questi giorni con la speranza che l’amore, previdente e provvidente del
Signore, è più forte di tutto ciò che ci affligge.
Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia
Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa dal male e apri i nostri cuori alla speranza, perché attendiamo vigilanti la venuta gloriosa di Cristo
Dalla liturgia
Domenica 28 novembre inizia l’Avvento, ovvero il tempo che ci conduce al Natale. È un tempo di attesa, quindi, ma non significa che dobbiamo restare fermi, anzi l’Avvento ci chiama a tenerci pronti per rendere presente l’incontro con Dio, al quale dobbiamo andare incontro noi stessi.
“Attendere è un esercizio di sapienza, perseveranza e pazienza” – dice Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia – che richiede un grande dominio di sé e il dono della fedeltà e della perseveranza. Un’attesa che ci porta a Cristo Gesù, germe e pienezza della nuova umanità”.
Impariamo da Maria
Il Rettore suggerisce di guardare alla Madonna per imparare come essere in attesa. “La vergine Maria ci insegna l’attesa in tutte le sue dimensioni. Come donna e madre, ha incarnato in se l’attesa di un figlio e, allo stesso tempo, l’attesa di Dio. In lei entrambe le attese sono coincise: quella dell’adempimento della volontà di Dio e del desiderio di incontrare il Suo volto, insieme all’attesa di un figlio e del suo mistero che cresce nel corpo, ossa delle tue ossa, carne della tua carne”.
Qual è il senso
dell’attesa?
Anche nella quotidianità, non aspettiamo mai senza attendere l’arrivo di qualcosa o qualcuno. Così è anche per l’Avvento che – specifica Padre Luciano – “è anche tempo di guardare oltre, di fissare lo sguardo sulla meta e sul senso della vita. Un senso che è attesa dell’incontro con Dio, attesa di un amore eterno, di quella ‘sazietà insaziabile’ di cui parla Sant’Agostino, di stabilità e di pienezza, di comunione e gioia senza fine”.
Pronti ad
accogliere la meraviglia
“Avventoè infine stupore – ci ricorda il Rettore – di un incontro inaspettato con Dio che si fa bambino, che si fa pace, umiltà, infinita tenerezza. Solo un cuore assetato e inquieto può vederlo e scoprire così che nel mistero della propria carne, della propria persona, è già presente l’immagine di Dio”.
“La stessa liturgia porta colore ai nostri giorni, ci strappa dalla monotonia e dal grigiore in cui potremmo cadere, per insegnarci a vedere la novità dello Spirito”.
A Cascia quest’anno vivremo in musica la vigilia dell’Immacolata Concezione, grazie all’evento Natale in jazz con il “Sacred Concert” di Duke Ellington, il concerto per solista, coro e orchestra in programma il 7 dicembre alle 18:30 alla Sala della Pace del Santuario di Santa Rita.
Prenotazioni
aperte
L’ingresso è
libero, con prenotazione obbligatoria e green pass. I posti disponibili sono 320, quindi
vi consigliamo di prenotare prima possibile, chiamando allo 075 3721618 o
scrivendo a [email protected]
A
Cascia artisti di
eccellenza
Il concerto ci presenterà una delle memorabili opere a tema sacro di Duke Ellington, il songwriter, pianista, arrangiatore e bandleader statunitense ormai entrato nel mito. Un genio del XX secolo universalmente conosciuto per la sua enorme influenza nel mondo della musica jazz e non solo.
A dar vita
alle sue note saranno la soprano solista Marta Raviglia, l’ensemble
vocale di oltre 20 elementidel Coro dell’Università degli Studi di
Perugia e l’Ensemble Libercantus (dei Maestri Marta Alunni Pini e Vladimiro
Vagnetti) e 9 musicisti della jazz orchestra “Perugia Big Band” diretta
da Massimo Morganti.
Un programma musicale coinvolgente
Il concerto prevede l’esecuzione dell’arrangiamento musicale di
John Hoybye e Peder Pedersen, adattato dal
M° Morganti per solista, coro e formazione strumentale ridotte rispetto all’originale.
Un mix stilistico con un libretto intriso di spiritualità, libertà, pace che
ruota attorno alla chiave centrale dello swing, con il coro e la voce
solista che si alternano, si sovrappongono e dialogano con la jazz band. I
brani si fondono con ritmo ed eleganza, dando vita ad un programma musicale strepitoso
ma soprattutto coinvolgente per tutti.
L’evento è promosso dal Comune di Cascia in collaborazione con la Comunità Agostiniana di Cascia. La realizzazione è stata possibile grazie al fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica e POR FESR 2014-2020 Azione 8.7.1. Progetto “CASCIA TRA SPIRITUALITA E NATURA”.
Insieme
il Comune di Cascia e la Basilica di Santa Rita dicono STOP alla violenza sulle donne. Oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le
donne, sono state organizzate
una serie di iniziative per coinvolgere e sensibilizzare cittadini, pellegrini
e soprattutto gli studenti del locale Istituto Omnicomprensivo Beato Simone
Fidati di Cascia.
Il programma inizia alle 9:00 presso la Sala della Pace del Santuario con
l’introduzione dell’Assessore comunale alle politiche sociali, Monica Del Piano
e il saluto del Sindaco Mario De Carolis. A seguire, Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita,
guiderà la tavola rotonda incentrata sulla figura della Beata Madre Maria Teresa Fasce, un esempio di donna coraggio.
Al termine, alle 10:30 circa, tutti si
ritroveranno davanti alla Basilica della santa degli impossibili, dove la
Dirigente Scolastica professoressa Roberta Aniello farà il suo intervento e consegnerà al Rettore un fiocco rosso,
colore simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che sarà esposto
nella Basilica.
Alle 11:00, infine, è prevista una performance a cura degli studenti e delle
studentesse della scuola secondaria di II grado.
“Vorrei che ogni donna vittima di violenze denunci senza paure
chi abusa di lei, sapendo che potrà riprendere in mano la sua vita e che non
sarà sola nel farlo. Diciamo basta anche alla violenza pubblica, quella a cui una
donna si espone quando alza la testa ma non è riconosciuta come vittima, anzi
si trova giudicata e doppiamente emarginata. Mi auguro che oggi si rifletta
anche su questo aspetto e che le donne trovino sempre mani pronte ad una
carezza e tese all’aiuto concreto”.
Inizia così il messaggio di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Ritada Cascia, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, del 25 novembre.
“Guardando i numeri – prosegue la claustrale – mi
sconvolge che la violenza di genere sia ancora una ferita così tanto aperta, che
pesa su tutti noi. A turbarmi, inoltre, è che sono molte le donne che vivono la
violenza in silenzio sentendosi quasi loro le responsabili e nel terrore di non
essere ascoltate, credute e tutelate”.
“Quando una donna vittima di violenza apre il suo cuore a
qualcuno – riconosce l’agostiniana – fa un atto di grande fiducia che non è scontata
e richiede una risposta certa, condivisa ed efficace”.
Ascolta il video messaggio della Priora
Domani è la Giornata per le claustrali e ringrazio quanti ci ricorderanno nelle preghiere. Ognuno di voi è parte della nostra clausura, perché l’incontro coi devoti è un dono e vi siamo grate per questo legame, benedetto dal Signore.
Mai come ora è importante continuare a camminare sostenendoci a vicenda. Perciò, adesso che la Chiesa, religiosi e laici insieme, ha iniziato il Sinodo voluto dal Papa, noi monache desideriamo dirvi di venire con noi anche in questo viaggio, per ripartire da nuovi punti di riferimento.
Iniziamo dall’ascolto, un’arte che la nostra Santa Rita ci insegna. Come possiamo portare l’ascolto nelle nostre vite? Prima, fermiamoci ad ascoltare noi stessi, per capirci. Poi, non abbiamo timore di aprici agli altri, anzi impariamo a farlo di più: senza giudicare né interrompere, puntando alla condivisione sincera e libera. Ascoltiamo chi è vicino, ma non fermiamoci lì, perché correre dei rischi è nulla in confronto a quello che di prezioso guadagneremo dall’incontro con l’altro. Noi monache lo vediamo ogni giorno e possiamo testimoniarlo… provateci anche voi!
Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia
“… sostegno per i deboli, fari che segnalano il porto, fiaccole che illuminano la notte, sentinelle che annunciano il nuovo giorno”. Così Papa Francesco nel 2020 ha descritto i religiosi di vita contemplativa, nella Giornata di preghiera per le Claustrali, che ricorre anche quest’anno il 21 novembre.
Questo giorno, infatti, nel quale la liturgia celebra la presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, che offre se stessa a Dio fin dalla nascita, è dedicato alle comunità claustrali, che offrono, come Maria, la loro vita al Signore e all’intercessione per tutti gli uomini.
La grata che accoglie
La nostra comunità è dedicata alla ricerca di Dio e condivide i frutti di questa ricerca con i nostri fratelli e sorelle. Perciò la grata del parlatorio del Monastero non è vista né sentita come oggetto di separazione ma come segno di accoglienza, che mette insieme carità e attenzione, misericordia e compassione, benevolenza e rispetto di ogni singola persona e della sua sensibilità.
Alla grata si presentano tante persone che hanno visto spegnersi la fede, l’amore, la gioia, la pace e cercano consolazione per poter mantenere vivo il lume della speranza. La carità ci spinge a farci carico di loro, a prenderle tutte nel cuore, a perderci in loro per poterle capire e far sperimentare l’amicizia, la Provvidenza, l’accoglienza di Dio. A quella grata, avviene l’incontro tra la disperazione e la consolazione; lì si attua il ministero della consolazione umana attraverso il mistero della consolazione divina.
Dalla consolazione al nuovo inizio
Attraverso la grata dei parlatori del Monastero avviene un incontro speciale, che porta noi monache ad esplorare nel profondo l’animo di ogni donna o uomo che si presenta davanti a noi.
Molti si avvicinano dicendo di non avere fede e con un atteggiamento di chiusura. Eppure sono lì e noi, grazie allo Spirito Santo che agisce, capiamo che quello è il loro modo di chiederci aiuto e proviamo a demolire tutti i muri della paura e del dolore. Appena le difese vengono meno, parte anche un percorso di riscoperta della presenza di Dio e della fiducia in Lui. Un vero nuovo inizio nella luce. Ed è sempre un dono reciproco!
Proprio perché sentiamo ognuno di voi parte fondamentale della nostra famiglia, il Monastero di clausura, dove Santa Rita visse 40 anni, è aperto tutti i giorni alle visite dei pellegrini, che con noi sono alla ricerca del senso della vita nel Signore, con l’intercessione della nostra Santa Rita.
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