Aspettando Rita: la rivista ci accompagna al 22 maggio

La Festa di Santa Rita 2022 in tv

Santa Rita è viva, collaboriamo con lei

Rita vive, per noi e in noi

Festa di Santa Rita 2022

Partecipa anche tu alla Novena di Santa Rita

La morte è un passaggio e il traguardo della vita è Dio

La morte è un incontro

La rosa e i fichi cresciuti in inverno Santa Rita li ha chiesti per noi: il messaggio della Priora

Anche una vita piena di spine può fiorire

Aspettando Rita” è il titolo dell’ultimo numero di “Dalle Api alle Rose”, la Rivista del monastero, che ogni due mesi arriva nelle case dei devoti d’Italia e del mondo. In particolare, la Rivista di maggio-giugno, accende tutte le emozioni che viviamo a ogni festa di Santa Rita e ci racconta l’attesa, che è fondamentale.

Cosa chiediamo a questo 22 maggio?

È la domanda che nell’editoriale ci fa Suor Giacomina Stuani, direttore editoriale della Rivista, invitandoci a impiegare questi giorni di attesa per capire cosa chiedere in dono alla festa e cosa fare perché ciò che desideriamo diventi realtà. “L’intercessione di Rita – scrive l’agostiniana – è potente, ma sono le nostre scelte a guidarci verso la grazia che vorremmo. Noi monache preghiamo perché ognuno di voi riceva uno sguardo nuovo, quello della nostra santa. E così, porti nella propria vita la radice dell’amore che lei ha vissuto, per innestarla, farla crescere e condividerla con il prossimo. L’amore, è ciò che Rita da sempre ci offre e proprio con l’amore, vi auguriamo che possiate rivoluzionare il vostro cammino. Buona Festa di Santa Rita!”.

Le “Donne di Rita” sono un esempio per tutti

In questo numero della rivista, trovate anche le testimonianze delle quattro donne che quest’anno il 21 maggio ricevono il “Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022”: Chiara Castellani, dottoressa missionaria che dedica la sua vita ai bisognosi; Concetta Zaccaria, che ha perso sua figlia ma aiuta gli altri a combattere lo stesso dolore e il dramma ambientale della sua terra; Maria Antonietta Rositani, che ha subito ignobili violenze dall’ex-marito e lo ha perdonato, pur pretendendo giustizia; Silvia Battini, che affronta la malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, come occasione di rinascita.
Capire come ognuna ha fatto la differenza nella sua storia, può spronarci a imitare il loro esempio, che richiama e porta avanti quello della nostra Rita.

Con la supplica Rita ci ascolta e con le rose ci parla

Due degli appuntamenti più attesi del 22 maggio sono la preghiera della supplica a Santa Rita e la benedizione delle rose. Cosa significano questi due momenti, che viviamo al termine del Solenne Pontificale? Ce lo dice Suor Giacomina Stuani.

“Per Santa Rita, la rosa ha significato la benedizione di Dio, il Suo amore per lei, la Sua consolazione, la certezza della Sua presenza in ogni attimo, triste e gioioso della sua vita. Oggi le rose benedette sono ancora la presenza benedicente di Dio accanto a noi, ma anche quella di intercessione della nostra amica Rita. È come se lei ci dicesse, attraverso quella rosa che porteremo a casa, che dobbiamo imitarla nel mettere Dio al centro del nostro cuore, di fidarci di Lui e spargere il buon profumo del Figlio vivendo con gli stessi sentimenti con cui Egli ha vissuto”.

“La supplica a Santa Rita è una richiesta umile posta davanti a Dio, per chiedere doni spirituali, grazie, per noi stessi e per i bisogni degli altri. Rita, avendo vissuto le diverse condizioni della vita, è mediatrice per aiutarci ad ottenere sapienza del cuore, a essere testimoni di vita evangelica, forti strumenti di perdono e fecondi operatori di pace, amanti del Buono, del Vero, del Bello e del Giusto”.

LEGGI ORA LA RIVISTA E VIVI L’ATTESA DELLA FESTA DI SANTA RITA

Il 22 maggio, sono diversi gli appuntamenti televisivi dedicati a Santa Rita.

Rai 1

Su Rai 1, dalle ore 10.30, la puntata di A Sua immagine sarà interamente sulla figura, il messaggio e la festa della santa degli impossibili, con servizi tra i devoti e collegamenti da Cascia, testimonianze di donne premiate col Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia e quella di una mamma che restituirà il valore della Casa di Santa Rita per le famiglie dei malati.

TV2000

Tv2000, invece, il 22 maggio dalle ore 10.30 alle ore 11.50 circa, trasmetterà in diretta il Solenne Pontificale, con Supplica e Benedizione delle Rose.

Dalle ore 17.00, poi, l’emittente televisiva della Conferenza Episcopale Italiana, aprirà una nuova finestra su Cascia grazie al programma Finalmente Domenica, con ospiti in studio e collegamenti in diretta dal Santuario ritiano con la Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Cascia e Roger Bergonzoli, Direttore Generale della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus.

Infine, venerdì 20 e lunedì 23 maggio, il programma Di Buon mattino racconterà prima l’attesa, attraverso la testimonianza della dottoressa missionaria Chiara Castellani, una delle donne premiate col Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia e interviste in diretta dalla Basilica di Cascia con il Rettore. E poi, nel giorno successivo, riporterà la gioia della Festa di Santa Rita con le voci in diretta da Cascia della Priora, del Rettore e di testimoni di devozione e non solo.

Partecipa alla festa ovunque tu sia grazie alla diretta streaming del Monastero con tanti contenuti esclusivi per te

Il video della Priora

Nel 14° giovedì incontriamo una Rita entrata nella gioia del Signore. Eppure, lei non dimentica chi, come noi, cammina quaggiù tra le difficoltà della vita. La sua morte, avvenuta quasi sei secoli fa, infatti, ha reso più forte il legame tra Rita e ogni devoto, perché lei vive in Cristo e si è trasformata in un dono miracoloso per tutti.

Esperta delle sofferenze ma anche della forza consolatrice dell’amore, grazie alla potenza dello Spirito Santo, Rita continua ancora oggi la sua opera di riconciliazione e pace, che offre a quanti a lei si rivolgono, per chiedere grazie e guarigioni del corpo e dello spirito.

Molte volte mi meraviglio di quanto sia capace di mostrare una presenza viva e costante nelle vite di tante persone in tutto il mondo. Non ha mai smesso di amare e di amarci, e ci dice di non temere: nulla ci potrà far male se siamo uniti a Cristo, come lei. Così, Rita ci invita a collaborare alla sua opera, diventando ambasciatori del suo amore, oggi e sempre!

Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

SEGUI IN DIRETTA LA SANTA MESSA DELLA DOMENICA

Il quattordicesimo giovedì ci ricorda un aspetto straordinario di Santa Rita, ovvero l’essere presente e viva ancora oggi. Rita, infatti, è un dono per tutti, dice Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, un dono di Dio che chiede a noi di testimoniare la sua presenza continua.

Le reliquie dei santi sono porte verso Dio

“I santi – spiega subito il Rettore – sono segni della presenza di Dio nei nostri giorni, perché con la loro intercessione e il loro esempio di vita, vivificati dallo Spirito vivono in eterno. Così un corpo morto diviene reliquia, segno e benedizione, perché la santità in essa e da essa continua a fluire secondo la promessa di Dio, come sorgente d’acqua che zampilla per noi, per portarci la vita eterna. Attraverso le reliquie dei santi, allora, lo Spirito ci dona nella fede un accesso particolare a Dio per giungere alla Sua pace, alle Sue grazie, alla Sua luce”.

Generatori di luce che ci indicano il cammino

“Anche i luoghi di santità, quindi, sono generatori di luce sparsi nel mondo – riflette Padre Luciano – un firmamento meraviglioso che squarcia le tenebre e diviene indicazione di quel percorso che può portarci a l’oasi in cui rifocillarsi, può farci conoscere degli Amici di Dio con cui dialogare e grazie ai quali trovare le risposte ai nostri perché”.

Rita vive anche in te

“Rita vive – conclude il Rettore – anche nei suoi devoti che attraverso di lei sanno consolare e dare speranza... vive nel monastero, nelle sue sorelle, confratelli e volontari laici che accolgono e servono i pellegrini, per ricordare a tutti che Dio ci vuole bene e invitare a fidarsi di Lui, vivendo come Rita.

Rita vive oggi nella ‘santità’ quotidiana portata avanti da tante persone come te, senza clamore, nelle periferie della vita o meglio dove nessuno vede, ma là dove si costruiscono le fondamenta di questo nostro fragile mondo, sorretto per grazia proprio dalla loro e tua coraggiosa santità”.

DOMANI 12 MAGGIO ALLE 18:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 14° GIOVEDÌ DI SANTA RITA CHE COINCIDE COL PRIMO GIORNO DELLA NOVENA

Grande attesa per la festa a Cascia che torna alla normalità. E per la maratona in diretta che porterà le celebrazioni nelle case dei devotiil 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato

“In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, mi auguro che la Festa di Santa Rita sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza. La nostra preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi. Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri”.

Questo il messaggio di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa, che ogni anno unisce i popoli. Sarà così anche per le celebrazioni 2022, a cui migliaia di devoti guardano con attesa. La partecipazione a Cascia, dove gli alberghi registrano il tutto esaurito, tornerà ai numeri storici, ma le agostiniane riconfermano anche la strada, ormai tradizionale, della maratona in diretta streaming, organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, per non far mancare a nessuno la festa. Il 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato.

Di nuovo insieme per Rita

Nel programma, che si apre il 12 maggio con la Novena, tanti gli eventi che tornano alla desiderata normalità, dopo due anni di ridimensionamento per le restrizioni della pandemia. I festeggiamenti maggiori si terranno sabato 21 e domenica 22 maggio. Alla vigilia della festa, i fedeli accoglieranno il ritorno a Cascia da Cracovia della Fiaccola della Pace e del Perdono, accesa lo scorso 22 marzo. Poi, nel giorno solenne della santa, la famiglia ritiana sarà in preghiera durante il Solenne Pontificale delle ore 10.30, sul viale del Santuario, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. A chiudere la mattina, la consueta e molto amata recita della Supplica e la Benedizione delle Rose, fiore simbolo universale della santa.

La festa che ispira a vivere diversamente

Tra gli appuntamenti, spicca il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito alle “Donne di Rita”. Donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia.

Quest’anno sono quattro le donne che con le loro testimonianze renderanno la festa una preziosa occasione d’ispirazione verso scelte diverse, guidate dal coraggio, dal rispetto, dal perdono, dalla logica della vita. Sarà possibile ascoltare le loro storie il 21 maggio alle ore 10.00 nella Sala della Pace, presentate dal caporedattore della TGR Umbria Luca Ginetto. Alle ore 17.30 in Basilica, poi, sarà il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, ad aprire la cerimonia di premiazione, con la consegna delle pergamene da Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Donne di Rita 2022: le storie e le motivazioni

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria che da anni mette al servizio del prossimo la sua professione e la sua vita. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, con specializzazione in ginecologia e ostetricia, a 27 anni, si trova come medico volontario in Nicaragua. Conclusa la missione in America Latina, nel 1990 parte per l’Africa, dove tutt’ora vive e lavora. Nel dettaglio, nella Repubblica Democratica del Congo attualmente è direttrice del BDOM (Ufficio Diocesano delle Opere Mediche) nella provincia del Kwango. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi. Zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure, Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, aiuta le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, è una delle vittime, purtroppo sempre più numerose, della violenza cieca di chi ti dorme accanto e dice di amarti. Dopo anni di violenze subite tra le mura di casa, ha salvato la sua vita solo per un pelo quando nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, che le ha gettato addosso della benzina dandole fuoco. Nonostante il lungo calvario che ancora affronta, la fede le dà la forza di perdonare senza smettere di chiedere giustizia, e di tornare a vivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), è una moglie e una mamma che dal 2009 vive con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia neurodegenerativa. Nel suo difficile percorso ha ritrovato la fede condividendo ogni cosa col marito Nino e affrontando con coraggio la malattia. Ha vissuto così una profonda conversione. Oggi, pur non potendo muoversi e riuscendo a comunicare solo sbattendo le palpebre degli occhi, attraverso un sofisticato computer, coltiva una vita colma di affetti e voglia di vivere, che i medici ritenevano impossibile. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per la stupenda testimonianza di amore e fede che dona a chiunque la incontra e le scrive. Insegna che “anche se la carne è debole lo Spirito dà vita” e che “amare ed essere amati” è il senso della vita.

La Festa di Santa Rita si avvicina e il primo appuntamento al quale vi invitiamo a partecipare qui alla Basilica di Cascia è quello della Novena di Santa Rita, animata dalle comunità cristiane della Diocesi.
Dal 12 al 20 maggio, nove giorni per camminare insieme verso la festa della nostra amata santa!

Il programma di ogni giorno della novena, al quale possono unirsi anche altri pellegrini, prevede:

ore 16:00 – Visita guidata del Monastero e racconto della storia e del messaggio di Santa Rita

ore 17:00 – Percorso guidato nella Penitenzieria della Basilica, con possibilità di confessione

ore 18:00 – Eucarestia animata dalle comunità ospiti e al termine passaggio all’Urna di Santa Rita


Giovedì 12 Maggio
VERCHIANO, SELLANO, CERRETO, VALLO DI NERA, S. ANATOLIA DI NARCO, SCHEGGINO

Venerdì 13 Maggio
TREVI, CAMPELLO SUL CLITUNNO, CANNAIOLA, MONTEFALCO, BEVAGNA

Sabato 14 Maggio
CESI, PORTARIA, TORRE ORSINA, COLLESTATTE
MONTEFRANCO, ARRONE, POLINO, FERENTILLO

Domenica 15 Maggio
AVENDITA, POGGIOPRIMOCASO, ATRI, GIAPPIEDI, PIANDOLI, CERASOLA

Lunedì 16 Maggio
S. GIACOMO, BEROIDE, EGGI, PORZANO, MONTEMARTANO
FIRENZUOLA, S. ANGELO IN MERCOLE, BAIANO, S. MARTINO IN TRIGNANO

Martedì 17 Maggio
SPOLETO, MONTEBIBICO, MONTELUCO, CASTEL RITALDI
GIANO, BASTARDO, GUALDO CATTANEO

Mercoledì 18 Maggio
NORCIA, S. PELLEGRINO, SAVELLI
MONASTERO DI S. BENEDETTO IN MONTE, ABBAZIA DI S. EUTIZIO, PRECI

Giovedì 19 Maggio
CASCIA, ROCCAPORENA, CIVITA, PIAN DI CHIAVANO

Venerdì 20 Maggio
LEONESSA, TERZONE, MONTELEONE, POGGIODOMO

Il video della Priora

Nel 13° giovedì, Rita muore e raggiunge la vita senza fine! Ogni anno, alla vigilia della festa, ricordiamo questo momento con la celebrazione del Transito di Santa Rita. Lo chiamiamo così per non dimenticare che la morte è un passaggio. È facile dimenticarlo, infatti spesso ci chiediamo il perché della morte. Eppure, il cristiano dovrebbe essere colui che sa che la morte non è la fine ma l’inizio di una vita nuova, quella vera, faccia a faccia con Dio, pronto ad abbracciarci.

Cosa di meglio può insegnarci, allora, la morte di Santa Rita se non la Vita? Lei, infatti, ci ricorda sempre che con Gesù la morte è strada per la Vita!

Ognuno di noi è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Da Lui veniamo, a Lui ritorniamo. Il traguardo della corsa della vita è Dio, perciò dobbiamo cercarlo con vivo desiderio. Come Santa Rita, cerchiamo le cose che ci avvicinano già ora alla casa del Padre e non quelle che invece ci fanno essere ancorati e fermi quaggiù. Impariamo a guardare all’eternità. Gli strumenti per farlo non ci mancano, sono nella Parola di Dio ogni giorno. Ascoltiamola e viviamola, così la fede e l’amore allargheranno i nostri orizzonti.

Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

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La notte tra il 21 e 22 maggio 1457, Rita chiude gli occhi per riaprirli nel Regno dei Cieli. Il tredicesimo giovedì, ci porta proprio a questo momento e ci chiede di riflettere sulla morte non come la fine di tutto, bensì come un incontro al quale prepararci. Su questo, Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, ci dice di più.

Ricordare o dimenticare la morte?

“La paura della morte – riconosce Padre Luciano – condiziona tutta la nostra vita. Noi siamo fatti per vivere! Eppure, la morte va considerata, non solo quando imputiamo a Dio la ‘colpa’, soprattutto delle morti premature di innocenti o bambini. La società non ci aiuta, perché vuole dare un’immagine di onnipotenza e onniscienza, nonostante la continua esperienza di impotenza rispetto ai fenomeni naturali e alle tante forme di violenza. Non vuole riflettere sulla morte, cercando di rimuovere anche solo la parola.

Gli antichi dicevano: ‘ricordati che devi morire’, per invitare a vivere una vita saggia capace di non trascurare le cose veramente importanti. Il mondo di oggi sembra dirci ‘dimentica che devi morire’ se vuoi essere felice, tanto non ci puoi far niente e ti angosceresti inutilmente”.

Un incontro al quale prepararci

“I santi, come la nostra Rita, ci insegnano che invece la morte è parte della vita – dice il Rettore – ed è fondamentale prepararsi ad essa. Ci insegnano che la morte è un incontro, è un abbraccio. Anche la morte di Rita è raccontata da lei con la visione di Cristo e della Vergine Maria che le vengono incontro. Sant’Agostino, quando stava per morire, si fece scrivere sulle pareti della stanza i salmi penitenziali per prepararsi a incontrare Cristo chiedendo umilmente perdono.

Non si dovrebbe mai morire soli, ma è anche vero che la morte è l’incontro tra me e il Signore, non possiamo nasconderci questa verità. E, soprattutto, dobbiamo vivere oggi pensando giorno dopo giorno a come essere pronti a questo incontro, seguendo gli insegnamenti che il Signore ci ha lasciato, che sono il nostro cammino”.

Rinascita al Cielo

“Una cosa è certa – conclude Padre Luciano. Non è un caso se la Chiesa festeggia i suoi santi ricordando proprio il giorno della morte, perché quella è la loro ri-nascita al cielo, un giorno di festa, il coronamento di una vita intera. Quando morì Rita le campane suonarono da sole a festa, Cascia si riempi di torce degli abitanti del contado che salivano al monastero, la stanza di Rita si illuminò. Ed ogni 22 maggio è ancora così, in tutto il mondo!

Desideriamo anche noi di morire così per vivere in eterno e affidiamoci a Rita e a Maria per imparare la strada, perché si accompagnino ‘adesso e nell’ora della nostra morte’.

DOMANI 5 MAGGIO ALLE 18:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 13° GIOVEDÌ DI SANTA RITA

Il video della Priora

Nel 12° giovedì, ci troviamo insieme a una Rita malata, a pochi mesi dalla morte, che probabilmente è accompagnata spesso dal ricordo del marito e dei figli. Per loro, infatti, chiede un segno a Dio e lui le risponde, donandole una rosa e due fichi cresciuti nella neve. Così, il Signore le dice di non preoccuparsi perché li ritroverà in Cielo.

Mi piace pensare, però, che questo segno Rita l’abbia chiesto anche per noi. Tante persone, infatti, sentono in cuore una pena e si chiedono se i loro defunti sono stati accolti in Paradiso. Rita sapeva che abbiamo bisogno che qualcuno ci ricordi che tra noi e chi abbiamo amato c’è sempre un legame profondo, che neppure la morte può spezzare. Ed è questo vincolo, fatto d’amore, che dobbiamo rafforzare per fare la differenza nel cammino dei nostri defunti.

Come? Offrendo a Dio delle opere per la purificazione delle loro anime: le elemosine, i gesti di carità e la celebrazione della Santa Messa di suffragio. Così, faremo in modo che ogni defunto arrivi al centro del cuore di Dio. Come Santa Rita, riusciremo a far fiorire alla vita eterna anche una vita piena di spine e a scogliere con l’amore ogni gelido inverno.

Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

SEGUI IN DIRETTA LA SANTA MESSA DELLA DOMENICA DEDICATA ALLE FAMIGLIE

Il dodicesimo giovedì ci porta accanto a una Rita malata, quasi alla fine della sua vita, e davanti al miracolo delle rose e dei fichi nati in inverno.
Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, ci guida al significato di quei doni speciali che mandano un messaggio a tutti noi.

Una carezza di Dio per Rita

“Si racconta – dice il Rettore – che Dio concesse a Rita, ormai sul letto dell’ultima sua malattia, un segno d’amore o, come amo dire, le fece una carezza: il dono di due fichi e una rosa cresciuti nella neve! Ci piace pensare che i fichi rappresentino i due figli, morti per malattia in giovane età e la rosa il marito, assassinato dopo 18 anni di matrimonio. Rita avrà sicuramente sempre pregato, da vedova e da monaca, perché il marito e i figli fossero portati dal Signore in Paradiso. Forse questo miracolo era un modo in cui Dio le diceva che era stata esaudita”.

Un segno importante per noi e i nostri defunti

“Quant’è accaduto a Rita però – sottolinea Padre Luciano – diventa un segno importante per noi. Il Signore sa far maturare al bene, anche nell’inverno della violenza e dell’odio, i nostri cari, se noi incessantemente preghiamo per loro.

Dio stesso ci insegna come intercedere per loro: celebrare l’eucarestia, compiere opere di carità, praticare una fervente preghiera, sono le armi concrete che il Signore ci ha donato per accompagnare un’anima in Cielo”.

Noi possiamo aprirgli le porte alla vita eterna

I nostri cari defunti – ribadisce il Rettore – non vanno solo ricordati. Il nostro ruolo è fondamentale perché loro possano rinascere a vita eterna. In Cristo, infatti, c’è un ponte tra cielo e terra che la carità e il sacrificio della messa ci fanno percorrere e così possiamo, noi che siamo ancora in cammino, continuare ad amare e generare alla vita eterna coloro che amiamo e abbiamo perso.

Il dono di quella rosa fiorita d’inverno è diventato il simbolo più bello di Rita. Una memoria per tutti che quel gambo, quella vita pure se piena di spine è il luogo dove nascerà il fiore del bene e dell’amore.
Abbraccia la vita con coraggio e fedeltà, vivi la vita con fede, perché chi confida in Dio sempre fiorirà a tempo opportuno e la gioia sarà piena”.

DOMANI 28 APRILE ALLE 18:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 12° GIOVEDÌ DI SANTA RITA

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