“A ognuno di noi il Signore dà dei doni che ci permettono di realizzare qui in Terra il piano che lo stesso Dio ha per ciascuno e, una volta in Cielo, di costruire al Suo fianco un’eternità di gioia e pace. Ad Angelo Gentili, amico e medico delle nostre comunità agostiniane di Cascia, il Signore ha dato molti bei doni e siamo certe che anche lassù, dov’è arrivato lo scorso agosto, il dottore li stia facendo diventare buoni frutti”.
Comincia così il ricordo che, nel primo numero 2024 di Dalle Api alle Rose, le nostre monache hanno voluto dedicare ad Angelo, “uomo semplice dal cuore grande”, prematuramente scomparso a causa di un incidente lo scorso agosto. Un caro amico che manca a tutti noi e a cui diciamo grazie anche per averci lasciato in eredità sua figlia Rita, storica collaboratrice nonché colonna della nostra rivista.
Il medico
“Come dottore, Angelo Gentili ha dato e contato molto per tanti e per l’intera zona tra Cascia, Norcia e oltre – ricordano le consorelle – La sua disponibilità non si è mai spenta, neppure con la pensione. Molte persone sono passate “sotto le sue mani” e ad alcune il suo intervento ha dato o salvato letteralmente la vita”.
Di seguito il ricordo del medico Valentino Cariani, cardiologo di Cascia, che con lui ha lavorato per anni:
“Per me è stato più che un fratello. Aveva una marcia in più, professionalmente e umanamente, un medico e una persona davvero speciale. Negli anni ’80 e ’90 viaggiavamo giorno e notte per le urgenze di qualsiasi livello e abbiamo affrontato tanti interventi e parti, anche molto difficili. In sala operatoria spesso non c’erano speranze, soprattutto per alcuni cesarei complessi, eppure molte volte ce l’abbiamo fatta”.
L’amico
“Angelo era uno che c’era per gli altri e, soprattutto oggi, non è poco”, scrivono le consorelle.
“Per me e per la nostra famiglia – dice Gianfranco Flammini, suo vicino di casa a Cascia – Angelo era il vero amico, uno così completo e altruista non l’ho mai conosciuto. Era di famiglia, un confidente. Abbiamo condiviso lunghe chiacchierate, battute, confronti sui temi della vita, anche le sue barzellette che non sempre facevano davvero ridere! Si rendeva umano con chiunque, pure se gli costava sacrificio, perché voleva dire raggiungere chi aveva bisogno anche di notte”.
Il suo primo amore? La terra, quella da cui era nato, figlio di contadini, quella a cui tornava ogni giorno, tanto che Gianfranco lo definisce “il chirurgo-contadino, perché il contadino non è rimasto sopito anche quando esercitava la sua importante missione nella sanità”.
Il politico
Il suo impegno, da uomo di sinistra, lo ha visto attivo anche politicamente, tanto che dal 1999 al 2004 ha ricoperto la carica di vicesindaco del Comune di Cascia.
“Sembrava ruvido ma era un uomo di una sensibilità straordinaria, soprattutto per le tematiche sociali e sulla disabilità, e proprio su questo mi ha insegnato molto”, così lo ricorda Gino Emili, storico sindaco della città che era al suo fianco in quegli anni e, anche successivamente.
“Parlando in amministrazione, gli piaceva accendere il confronto, discutere, dire la sua, ma essendo sempre disponibile a trovare insieme la soluzione”, continua Gino, sottolineando come gli anni della sua amministrazione siano stati quelli della difesa dei servizi sanitari e “quando c’è stata la trasformazione del vecchio ospedale in centro di riabilitazione lui è stato il primo a mettersi in gioco e ad avviare il reparto, che oggi è un’eccellenza”.
Ai cari di Angelo rinnoviamo la vicinanza e l’abbraccio delle nostre monache della Comunità dei Padri Agostiniani, della Redazione di Dalle Api alle Rose, per della Fondazione Santa Rita da Cascia e della Pia Unione Santa Rita.