A Natale accogliamo Gesù, mettiamolo al centro

In questi giorni le nostre città si rivestono di svariati addobbi di ogni colore. Ci troviamo immersi come in una favola… Il Natale in qualche modo coinvolge emotivamente un po’ tutti, anche per questa atmosfera che si crea.

Non è una favola ma realtà

Per molti sono tempi di preparativi, di compere, di cosa indossare, cosa mangiare, di regali da fare, tante cose a cui pensare. Si avverte il desiderio o ci si sente in dovere di riunire la famiglia. Per un giorno decidiamo di essere più buoni. I negozi, così invitanti, ti fanno credere che hai bisogno di così tante cose per essere felice, deviando l’attenzione dal festeggiato, facendo dimenticare la verità di questo evento che ha rivoluzionato la storia. La meravigliosa notizia di quella notte così silenziosa, così umile, povera. Una notte così luminosa che ha cambiato la vita dell’uomo.

Una notte che viene rappresentata dal presepio, dove vediamo un uomo e una donna che in una grotta adorano un piccolo neonato, che con le braccia spalancate ci sorride e gioisce. Lui, non ha nulla, solo l’amore immenso di Maria, sua madre, e di Giuseppe, ma è felice nella sua mangiatoia e desidera essere preso in braccio proprio da te, che lo stai a guardare. Lasciati stupire da questa scena, perché non è una favola inventata, ma una realtà accaduta nel tempo, come ci ricorderà il prossimo Giubileo.

La speranza ha un nome preciso: Gesù di Nazaret

Questo è il Natale! Sarebbe opportuno per viverlo nella maniera giusta, riprendere coscienza e approfondire questo mistero. Tutti, se lo vogliamo, possiamo vivere nella gioia, nella pace, perché Dio è venuto personalmente a dirci quanto siamo importanti per lui.

Facciamo attenzione, perché rischiamo di festeggiare il compleanno di Gesù, dimenticandoci di lui. Se la festa mette lui al centro, sarà una festa di gioia, di pace, di luce, soprattutto di speranza. Si aprirà un orizzonte meraviglioso per ciascuno di noi perché la nostra vita va incontro a Colui che per primo è venuto incontro a noi. L’Eterno è entrato nel tempo e adesso il tempo è diventato anticipo dell’eternità.

Allora, riesco a godere di quello che la vita mi offre, dall’aria che respiro, alla natura che mi circonda. Gioisco delle persone che ho intorno: da quelle che mi amano, a quelle che non conosco ancora.

Mi è stato donato un figlio dal Padre e io lo accolgo facendo del mio cuore la sua culla. Il mio amore lo custodirà e questo piccolo seme crescerà con me e insieme cammineremo per le vie del mondo e la mia vita non sarà più quella di prima. Sarà una vita felice, semplice, umile, aperta al futuro, a Dio, aperta alla speranza che non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori. Adesso anch’io posso rispondere a questo amore accogliendo ogni uomo come fratello, perché tutti siamo figli dello stesso Padre.

Grazie Gesù perché sei venuto tra noi, grazie e buon compleanno!

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