I giovani sono una risorsa da coltivare


Con il suo articolo su Dalle Api alle Rose di settembre-ottobre, Suor Giacomina Stuani, direttore editoriale della rivista, ci parla dei giovani, invitandoci a testimoniare loro la gioia dell’essere cristiani.

I giovani e la Chiesa

L’agostiniana, inizia facendo memoria del Sinodo indetto per i giovani nel 2018, ricordando ciò che un Vescovo ha affermato allora: “È questa la svolta: l’umano della Chiesa come via per entrare nell’umano dei giovani e poi riproporre la verità di Cristo come portatore di una significativa pienezza che vale non solo per i giovani di oggi, ma per quelli di ieri e quelli di sempre. In questo modo, il dialogo tra la Chiesa e i giovani è reciprocamente educativo, perché porta i ragazzi a venire fuori e gli adulti a essere più liberi.
Mobilità – intesa come qualcosa che ha il sapore della ricerca, del desiderio dei giovani di impegnarsi per cercare un senso alla propria esistenza – e ascolto sono i due binari da percorrere per creare un nuovo incontro tra la Chiesa e i giovani”.

Noi monache li ascoltiamo e accompagniamo

Spesso in Monastero arrivano gruppi di ragazzi e ragazze, in cammino. “Dall’ascolto dei giovani – sottolinea Sr Giacomina – emergono alcuni aspetti interessanti. I giovani non sono chiusi, al contrario manifestano il desiderio di essere raggiunti nei luoghi “virtuali” e “reali” dove sono ogni giorno e la Chiesa “in uscita” può farlo. La Chiesa ha di fronte giovani disponibili a essere protagonisti del loro tempo, a mettersi all’opera, che hanno il desiderio di dare il proprio contributo a partire da ciò che si sa fare e questa risorsa va coltivata”.

Dio è sentito come vicino – continua – individualmente e nelle emozioni, nel silenzio interiore, nei momenti forti di gioia o dolore. Noi, cerchiamo di farci compagne di viaggio e di rendere loro nostri compagni di viaggio, come faceva Gesù, di dialogare con i loro sogni“.

Cosa cercano? Una testimonianza autentica

Grazie a molti incontri coi giovani, l’agostiniana può ben dire di conoscere i loro cuori, in particolare, di cosa sono alla ricerca e cosa ognuno di noi può dare loro. “È nella quotidianità – scrive – che i giovani chiedono una testimonianza di autenticità, che dimostri che essere cristiani porta alla felicità, a una vita piena, nonostante le difficoltà e le sofferenze”.

Cercano una Chiesa presente, fatta di persone “in carne e ossa”, umili e a costo zero, che si spendono e ci mettono la faccia, persone che ascoltano, dialogano, accolgono, accompagnano e sostengono le loro scelte. Nella nostra testimonianza cercano il riferimento a Gesù, al Vangelo”.

Impariamo a dialogare coi giovani

“Non è certamente il Vangelo – dice Sr Giacomina – a essere diventato antiquato, Gesù è bellezza così antica ma sempre nuova, siamo noi che non sempre siamo capaci di dialogare con le nuove generazioni, di trasmettere la gioia della fede, dell’incontro con Cristo.

E qui ci viene in aiuto il Santo Padre Agostino: “Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te” (Confessioni.1, 1, 1). È così… la quiete del nostro cuore si trova nel Cuore mite e umile di Gesù… E ancora: “Amiamo il Signore, Dio nostro; amiamo la sua Chiesa! Lui come padre, la Chiesa come madre. Amiamo lui come signore, la Chiesa come sua ancella. Difatti noi siamo i figli dell’ancella. … Ebbene, fratelli, tenetevi tutti stretti insieme a Dio come padre, e alla Chiesa come madre” (Esposizione sul Salmo 88, IIa, 14).

Per noi agostiniane è vitale questo respirare all’unisono con la Chiesa, l’amore per la Chiesa, essere Chiesa, sentirsi Chiesa, avere l’anima della Chiesa, servire la Chiesa, vivere di ciò che fa vivere la Chiesa. E cerchiamo di trasmetterlo, ai giovani e non, con speranza e coraggio, innamorate di Cristo e testimoni credibili del suo Vangelo”.

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