di Elisabetta Tratti, Roma

Una gravidanza difficile

Per raccontare quanto è accaduto, devo tornare all’anno 2009, quando ero incinta.
La gravidanza era sopraggiunta quando ormai mio marito ed io eravamo considerati non fertili.

Una gravidanza difficile

Per raccontare quanto è accaduto, devo tornare all’anno 2009, quando ero incinta. La gravidanza era sopraggiunta quando ormai mio marito ed io eravamo considerati non fertili.

All’inizio del 6° mese, a causa di forti contrazioni uterine, fui ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma. Mi riscontrarono una dilatazione di 2 cm.
Si doveva con ogni mezzo impedire il parto, poiché la bambina che portavo in grembo difficilmente sarebbe sopravvissuta dopo la nascita. Mi venne chiesto di sottopormi ad un cerchiaggio d’urgenza in quanto il parto era imminente. Non avevo alcuna scelta. Se la bambina fosse nata in quel momento, a 23 settimane, avrebbe avuto possibilità di sopravvivenza quasi nulle.

L’intervento fu fissato per il 22 maggio e, appena seppi la data prescelta, provai un senso di fiducia nel mio cuore: mi affidai immediatamente a Santa Rita. Ma le cose non dovevano essere così semplici.
Il cerchiaggio venne eseguito, ma si era verificata la complicazione temuta: rottura delle membrane e perdita di liquido amniotico, che avrebbero potuto in qualsiasi momento indurre il parto prematuro.
Me la presi con Santa Rita, chiedendole perché mai il giorno della sua festa avesse permesso l’inizio della morte di mia figlia.

Intanto mia sorella Valentina, il giorno 22 maggio, si era recata a Cascia per partecipare alle celebrazioni in onore della Santa e, infine, era venuta da me in ospedale a Roma per portarmi le rose benedette.
Il 24 maggio, cominciai la Novena a Santa Rita per i casi disperati.
Misi i petali di rosa sul ventre e pregai. Sentivo vicinissima Santa Rita.
Il secondo giorno scomparvero le perdite di liquido amniotico e i medici ne furono stupiti.
Dopo due settimane, contro ogni aspettativa, il parto prematuro fu scongiurato. Nessuno però si aspettava che la gravidanza potesse procedere di molto, invece la bimba nacque nella 36esima settimana, quando ormai era perfettamente in grado di sopravvivere.

Oggi la mia bambina, che si chiama Mariam, è bellissima e l’ho già portata al Santuario di Santa Rita una prima volta! Lode al Signore che per mezzo dei santi fa cose meravigliose.

(Testimonianza pubblicata sul n. 5-2013 di Dalle Api alle Rose)


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