Lo scopo
Scopo del Riconoscimento Internazionale Santa Rita è quello di mostrare al mondo l’operato delle donne che vivono secondo quei valori che contraddistinsero l’esistenza di Rita: il perdono e l’amore.
Sono le donne di Rita. Donne che si sono distinte per la forza del perdono o per avere vissuto come una missione l’impegno in difesa della dignità dei diritti e dei doveri dell’uomo.
Internazionale e interconfessionale
Il Riconoscimento viene assegnato il 21 maggio, vigilia della festa di Santa Rita, a donne di ogni età, condizione, nazione, religione. I criteri di assegnazione, infatti, non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il messaggio di Rita è senza tempo, così come il modello di santità che vogliamo perseguire.
Le donne premiate
ANNO 2024
Anna Jabbour
La guerra le ha cancellato il passato ma non il desiderio di un futuro di fratellanza. Nata ad Aleppo (Siria), Anna ha 35 anni ed è cristiana cattolica. Sposata con Subhi Assafo, conduce una vita tranquilla ad Aleppo, tra famiglia, lavoro, amici e parrocchia. Poi, nel 2011, la guerra inizia a spazzare via tutti i loro sogni. Anna e Subhi restano e resistono fino al 2016, uscendo di casa senza sapere se sarebbero tornati, vedendo morire vicini e amici, vivendo un incubo. Ma, Anna custodisce qualcosa di più potente, la vita: è incinta di una bambina, Pamela, che nasce sotto le bombe ad aprile 2016. Da genitori, per proteggere il dono che Dio aveva fatto loro, decidono di lasciare la Sirina e da sfollati si recano prima sulla costa e poi in Libano. Qui restano per diversi anni, pur non trovando mai vera accoglienza e integrazione, in un Paese fortemente instabile e in crisi. Infatti, sognano un futuro diverso in pace e serenità. Lo realizzano, grazie alla Comunità di Sant’Egidio, giungendo in Italia nel Natale del 2020. Anna, con suo marito e sua figlia, oggi vive a Roma, dove costruisce ogni giorno la vita di speranza, fratellanza, pace che ha sempre desiderato per l’umanità. A dare forza ad Anna e a tutta la sua famiglia è anche la fede, e la sua devozione a Santa Rita: tra le poche cose che è riuscita a salvare e portare con lei dalla Siria, c’è proprio un’immagine della santa, che sempre la accompagna e sostiene.
Cristina Fazzi
Medico di Enna (Sicilia), crea vita e futuro per i poveri e i giovani nello Zambia. Fin da bambina, accompagnando suo padre dottore a visitare gli ammalati nell’entroterra povero della Sicilia degli anni settanta, sceglie la professione medica, con la volontà di mettersi al servizio dell’altro, con umiltà e rispetto, non predicando il Vangelo ma mettendolo in pratica, come suo padre. Per lei questo vuol dire missione: non una condizione geografica, ma una dimensione interiore per cui ognuno può essere missionario ovunque si trova. Ma l’Africa la stava già chiamando, anche se lei non lo sapeva ancora. Dopo anni di professione in Italia, si offre di sostituire una sua cara collega missionaria nello Zambia: dovevano essere sei mesi che sono diventati 24 anni. Oggi, Cristina è a casa lì e per la popolazione locale, che sente famiglia, nutre amore, quell’amore che ti fa agire per il bene e la giustizia, che mette in pratica attraverso la sua dell’Associazione Umanitaria “Twafwane”. Lo stesso amore che la collega all’esempio di Santa Rita e che l’ha portata recentemente a legarsi alla Pia Unione di Enna.
Virginia Campanile
Vive a Otranto (Lecce). La sua è la storia di un percorso di dolore, perdono, ascolto e cura degli altri, che inizia quando il 15 Giugno del 1998, per un incidente stradale viene a mancare suo figlio Daniele di 22 anni. La tragica notizia arriva in famiglia e anche la mamma di Virginia, dopo solo pochi minuti, vola in cielo. Da subito, pur se tutto crolla, l’unico pensiero di Virginia è trovare altre mamme col suo stesso dolore che, scopre, spesso si chiudono in casa, come fosse una colpa perdere un figlio. Lei non ci sta e vuole trasformare il dolore in un investimento nel sociale. Inizia a piccoli passi e, condividendo, riunisce madri ammalate dal dolore, formando il primo gruppo e dopo poco tempo, altri gruppi nei paesi vicini. Contemporaneamente, ispirandosi a Santa Rita che ama e prega da sempre, imbocca la strada del perdono decidendo di incontrare e perdonare, appunto, la ragazza responsabile della morte di suo figlio. Libera dal dolore e chiamata a una vocazione d’amore per gli altri, fonda l’Associazione “FIGLI IN PARADISO”, ali tra cielo e terra, ODV, con la quale si dedica a tempo piano a genitori feriti e tanti ragazzi in difficoltà.
ANNO 2023
Antonella Dirella
Nasce a Santa Croce di Magliano e oggi vive a Termoli, sempre nella provincia di Campobasso. Da giovane non si sente pienamente amata dalla mamma e si mette alla ricerca di un amore più grande, quello di Dio. All’Amore dedica tutta la sua vita, facendosi dono per gli altri: nel matrimonio, restando vicina a suo marito durante una lunga malattia, nella scelta di essere una mamma adottiva e nella sua professione di insegnante. Rimasta vedova, innalza ancor più la sua ricerca d’amore e si mette in cammino per consacrarsi laicamente a Dio, accogliendo la regola dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. E così Antonella inaugura un nuovo inizio e un cammino tutto da scrivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova. Sempre in cerca di un Amore più grande ha accolto la malattia del marito, ha adottato un bambino con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione in un percorso di consacrazione dell’associazione San Giuseppe.
Franca Pedrini
Nata tra i monti Lessini della provincia di Verona, dove vive nel comune di Sommacampagna, ha con la famiglia, quella di origine prima e quella costruita con suo marito poi, una vita semplice, scossa però da tanti lutti. Nonostante i dolori, Franca è animata da una fede salda e operosa. Infermiera professionale oggi in pensione, da sempre offre il proprio servizio per il suo paese. Infatti, si prodiga per il prossimo, spesso occupandosi dei bisogni di anziani soli, andando a trovarli a casa e attivando i servizi necessari per rispondere ai loro bisogni. È stata presidente della RSA del suo paese e ora è presidente, in forma gratuita, della cooperativa sociale “I Piosi”, che da 33 anni si occupa di persone con disabilità, facilitandone l’inserimento lavorativo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in un centro di ascolto e sostegno Caritas nella sua città, in RSA e infine come presidente della cooperativa sociale “I Piosi”.
Luciana Daqua
Assistente sociale e docente universitaria in pensione della provincia di Reggio Calabria, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”, come dice lei. Diventata moglie e madre, coltiva anche in famiglia il suo voler mettersi a completa disposizione degli altri e rende la sua casa un luogo di fraternità e accoglienza proprio per i più bisognosi, emarginati dalla società. Nel corso degli anni, è chiamata a vivere e ad affrontare anche dei drammi e delle sofferenze personali, che ha superato grazie alla fede e alla preghiera, consapevole che più forte della morte c’è solo l’Amore. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo. Come assistente sociale e con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, ha accompagnato extracomunitari, prostitute, omossessuali a intravedere nel buio delle loro situazioni senza uscita una via di fuga verso un futuro migliore.
ANNO 2022
Chiara Castellani
Originaria di Parma, è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona.
Concetta Zaccaria
Di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi che ha perso la figlia Dalia per un linfoma di Hodgkin. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo trasformare il suo dolore in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, infatti, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona.
Maria Antonietta Rositani
Di Reggio Calabria, che nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, salvandosi per un pelo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama.
Silvia Battini
Di Sesto San Giovanni (Milano), moglie e mamma che dal 2009 affronta la sclerosi laterale amiotrofica come occasione di rinascita. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che “anche se la carne è debole lo Spirito dà vita” e che “amare ed essere amati” è il senso della vita.
ANNO 2021
Geltrude Garrisi
Di Caltabellotta (Agrigento), per aver accolto con amore e accettato la nascita di una figlia, tanto desiderata, affetta da una grave malattia genetica. La grande devozione di Gina a Santa Rita le ha insegnato a trovare la forza per portare avanti la sua missione soprattutto attraverso la preghiera e la vicinanza al Signore.
Anna Lorenza Gorla Ambrosoli
Di Milano, perché, come la santa, ha saputo volgere la sua dolorosa esperienza personale e familiare ad impegno fattivo per costruire il bene comune. L’assassinio del marito Giorgio Ambrosoli, uomo di Stato ligio, professionista schivo e incorruttibile, è diventato così seme di bene per la costruzione di un’Italia fondata sui valori di giustizia ed equità sociale.
Monika Kornecka
Che arriva da Cracovia (Polonia) perché, sull’esempio ritano, ha perdonato senza esitare l’uccisore del figlio rifiutando sin da subito le richieste di vendetta e di odio che si stavano propagando attraverso il web intorno alla sua famiglia.
ANNO 2019
Elisabetta Forlenza
Di Torrevecchia Pia (Pavia), per aver saputo perdonare l’uomo che, ubriaco, ha investito mortalmente suo figlio Federico all’alba dei suoi 16 anni.
Fabrizia Felici
Di Norcia (Perugia) per aver saputo abbracciare la croce accogliendo come meraviglioso dono di Dio la nascita della sua primogenita Rosa Valentina, affetta dalla nascita (28 anni fa) da una rara forma di disautonomia e di encefalopatia epilettogena.
Rosanna Serantoni
Di Cascia (Perugia) per aver dedicato totalmente, con amore e fede nel Signore, la vita alla cura della sua famiglia, prima assistendo il figlio Giovanni affetto da autismo, poi accompagnando il marito negli anni della malattia fino alla sua morte e, subito dopo, offrendo le sue cure amorevoli al primogenito Fabio nella riabilitazione seguita a un grave incidente che ha privato il giovane della sua autonomia.
Nunzia Addolorata Epifania
Di Matera, per aver creduto fortemente nel suo matrimonio e nella sua famiglia, tanto da perdonare i ripetuti tradimenti del marito portandolo, con l’amore, l’incessante preghiera fiduciosa a Dio e a Santa Rita, al pentimento e alla conversione.
ANNO 2018
Emanuele Disarò e Daniela Burigotto
Mamme rispettivamente di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due fidanzati veneti morti nell’incendio della Grenfell Tower di Londra – per aver abbracciato la croce cercando la forza nella fede.
Soňa Vancaková
Di Košice (Slovacchia) – scelta nella comunità gemellata Cascia – per aver lottato e creduto fino in fondo nel valore della famiglia traducendo la sua difficile esperienza familiare in aiuto concreto a favore di altre famiglie in difficoltà.
Giuseppina Ceccaroni
Di Gualdo Cattaneo (Perugia), per aver affrontato gli ostacoli della vita trovando forza nella sua fede e per il servizio al prossimo.
ANNO 2017
Anna Montebruno
Di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), per aver perdonato l’uomo che, nel 1990, ha investito e ucciso sua figlia Maria Natali di 15 anni, e per il suo spirito volto alla ricerca del dialogo e del servizio al prossimo.
Antonella Leardi
Di Napoli, per aver perdonato l’assassino di suo figlio Ciro Esposito, morto nel 2014 durante gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia a Roma, e per contribuire a spargere i semi della pace e del dialogo tra i giovani, attraverso l’associazione “Ciro Vive”.
Federica Lisi
Di Ravenna, moglie, madre e vedova, che, dopo aver perso suo marito, il noto pallavolista Vigor Bovolenta morto nel 2012 durante una partita, si è risollevata con tenacia per i suoi 5 figli, rinascendo nell’amore per la famiglia e per la vita.
Luciana Mosciatti
Di Baiano di Spoleto (Perugia), che riceve il Riconoscimento internazionale Santa Rita per aver perdonato il ragazzo che ha causato la morte del figlio in un incidente stradale e per il suo esempio di vita cristiana nella famiglia e nella comunità parrocchiale.
ANNO 2016
Angela Sorrentino
Di Lampedusa, ha ricevuto la pergamena simbolo del riconoscimento a nome del gruppo Caritas della Parrocchia S. Gerlando e degli abitanti di Lampedusa che ogni giorno tendono la mano ai tanti profughi in cerca di una speranza nel futuro.
Margaret Karram
Araba, cattolica, di nazionalità israeliana e di origine palestinese. Ritira il riconoscimento a nome del Movimento dei Focolari. Ha favorito il dialogo tra cristiani, ebrei, musulmani, israeliani e palestinesi partendo “dal basso”, dalla quotidianità della vita vissuta. Delegata del Movimento dei Focolari per Israele e Territori Palestinesi fino al 2013, è stata membro della Commissione episcopale per il dialogo interreligioso dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici della Terra Santa.
Suor Carolina Iavazzo
Ha lavorato contro la mafia e l’illegalità al fianco del Beato Don Pino Puglisi (il sacerdote che la mafia ha assassinato nel 1993 a Palermo). Oggi, è nella “Fraternità Buon Samaritano” di Bosco Sant’Ippolito, una contrada di Bovalino (Reggio Calabria), dove ha avviato il Centro di aggregazione giovanile “Padre Puglisi”.
Elena Maximova
Presidente a Gomel (nella Bielorussia messa in ginocchio dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986) dell’Associazione Famiglie con figli inabili. Nella sofferenza familiare dovuta alla malattia del figlio Maxim, morto l’anno scorso a 30 anni per la paralisi cerebrale che lo affliggeva, Elena ha reimparato a vivere in solidarietà con le famiglie vittime degli stessi dolorosi eventi.
Vincenza Riccetti
Di Pigge di Trevi (Perugia). Moglie e madre di due figli, concilia da anni la sua dedizione ai familiari con l’attività di volontariato presso la casa d’accoglienza “Monsignor Pietro Bonilli” di Trevi, che ospita bambine e ragazze con disabilità psico-fisica e intellettiva.
ANNO 2015
Lucia Fiorucci
(Gubbio, Perugia). Ha trasformato la sofferenza per la morte della figlia Elisabetta, vittima di un incidente stradale, in speranza, con la donazione degli organi della giovane.
Franca Pergher
(Udine). Ha perdonato l’autore dell’incidente che ha distrutto la vita di suo figlio, colpito alla testa a 6 anni da una trave di cemento armato e di cui si prende cura da 42 anni.
Madre Agnese Grasso
Madre Agnese Grasso per le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, che sostengono ogni giorno le famiglie bisognose.
Claudia Francardi
Vedova del carabiniere Antonio Santarelli, aggredito a Pitigliano (Grosseto). Insieme alla madre del giovane assassino di suo marito, ha fondato l’Associazione “AmiCainoAbele”.
ANNO 2014
Elisabetta Parmegiani
Elisabetta ha perdonato e pregato per Francesco Tuccia, il ragazzo che nel 2012 usò violenza su sua figlia, lasciandola in fin di vita, fuori da una discoteca di Pizzoli (L’Aquila).
Mariella Cantamessa
Ha perdonato l’uomo che, nel settembre 2013 a Chiuduno (Bergamo), ha investito e ucciso la figlia Eleonora, medico, mentre era intenta a soccorrere un giovane che era stato accoltellato.
Maria Teresa Caviglia e Ruggero Badano
Genitori della Beata Chiara Luce Badano, Maria Teresa e Ruggero (di Sassello, Savona) hanno accompagnato la loro figlia nel calvario che l’ha vista morire quasi 19enne per un tumore osseo.
Anna Maria Brizzi
Vive a Collestatte, Terni. Anna Maria affronta la vita con tenacia, senza il marito, morto per una fibrosi polmonare, e con tutte le difficoltà di avere un figlio autistico.
ANNO 2013
Sr. Elsa Caterina Galfrè
Carità, accoglienza e dono. Questi i valori che accompagnano suor Elsa sin da bambina. Così, nel 1989, inizia un servizio di volontariato presso il carcere di Cuneo.
Teresina Natalino
Nel 2010, in provincia di Catanzaro, un ragazzo travolge, uccidendoli, otto ciclisti. Tra le vittime, il marito di Teresina, che perdona immediatamente chi ha fatto del male alla sua famiglia.
Alexandra Jianu
Nasce a Brezoi (Romania) nel 1945. Alexandra Jianu è riuscita a mantenere saldo il legame con la fede, malgrado le grandi difficoltà nella Romania comunista.
Lina Trappetti
Con il lavoro e il sacrificio, Lina non ha mai smesso di prodigarsi per gli altri, per la sua famiglia, per la quale nutre un amore incondizionato, e anche per la sua parrocchia, che serve sempr
ANNO 2012
Carolina Porcaro
Madre di Lorenzo Cenzato, ucciso a 18 anni da un 17enne ecuadoriano, a Sovico, Monza e Brianza nel 2011. Ha perdonato subito il giovane macchiatosi dell’omicidio del figlio.
Nicoletta Bernardi
Vive la carita’ nel quotidiano, assistendo con amore il suocero paralizzato, la suocera cieca e la cognata, affetta dalla sindrome di down e con dei seri problemi al cuore.
Anna Maria Landini
Dedica la sua vita al servizio al prossimo, contribuendo alla nascita delle Caritas parrocchiali e dei Centri di Ascolto. Fonda una delle prime Case Famiglia italiane per ragazze madri.
ANNO 2011
Sr. Eugenia Bonetti,
Missionaria della Consolata, oggi presidente dell’USMI. Si è distinta per il coraggio che ha avuto nell’aiutare tante giovani donne ad uscire dal giro della prostituzione.
Egidia Patito,
Figlia, moglie, madre, si divide tra l’amore per la famiglia e quello per le persone bisognose che aiuta attraverso la Casa Famiglia OAMI, di cui è presidente.
Sara Fumagalli,
La sua vita è segnata dalla riscoperta della fede e da un’instancabile opera di pace, che la porta a realizzare progetti di sviluppo nel Sud del mondo.
ANNO 2010
Pierluigia Ciucarilli
Infermiera di Spoleto e coordinatrice nel Servizio ADI e Hospice locale. “Luigia” è la personificazione della cura e del sostegno verso i malati di tumore.
Anna Olivieri
Opera all’interno delle carceri, dove apre una lavanderia per impegnare in modo costruttivo le detenute presso la sezione femminile del carcere.
Cooperativa Sociale Santa Rita
Nasce nel ’92, grazie ad alcune famiglie della periferia di Milano e ai Padri Agostiniani, per aiutare i ragazzi con gravi disabilità, quali soprattutto la Sindrome di Down
ANNO 2009
Sr. Maria Laura Mainetti
Uccisa il 6 giugno 2000 a Chiavenna (Sondrio) da 19 coltellate inferte da 3 ragazze minorenni. Sull’esempio di Rita, la suora è stata disponibile per gli altri fino a dare la vita.
Ferminia Sacdalan Punongbayan
È povera e vive nelle Filippine. Garantisce in banca per assicurare un prestito a un’amica, che non restituisce i soldi. Nonostante le venga pignorata la casa, lei perdona l’amica.
Paola Stocco
Cinquantenne casalinga del veronese, con Eugenio Marrone crede fermamente nella famiglia: ha dato alla luce 13 figli (di cui sette sono morti), adottandone altri quattro.
ANNO 2008
Carla Faconti
Sempre sensibile verso le necessità dei poveri e dei sofferenti, ha saputo comunicare tra i quartieri poveridi Palermo l’ardore della sua carità cristiana.
Marcella Demofonti
Premurosa verso il prossimo, testimonia il Vangelo della Carità donando la vita per il bene comune, soprattutto verso le ragazze dell’Alveare di Santa Rita.
Teresa Strangio
Ha avuto la forza di perdonare pubblicamente gli assassini di suo figlio e di suo fratello, nel pacifico tentativo cristiano di distruggere la forza dell’odio e della violenza.