Il 16 novembre si celebra la Giornata Internazionale della Tolleranza, istituita dall’UNESCO per ricordarci che la convivenza non è scontata e che la diversità può essere un ponte, non una minaccia. Ma ciò che per le nazioni è un impegno, per noi cristiani è una chiamata alla santità quotidiana.
La Giornata Internazionale della Tolleranza ci invita non solo a un ricordo annuale, ma a vivere quotidianamente uno stile: quello che supera la paura dell’altro, che riconosce la dignità di ogni persona, che ricerca il bene comune nella diversità.
Santa Rita: la forza della pace nei gesti concreti
La vita di Santa Rita testimonia con forza
un impegno costante verso la pace, la riconciliazione e la pratica della carità.
Tra gli episodi più intensi della sua storia c’è il perdono agli assassini del
marito. Non un gesto facile, non un istinto immediato: un atto profondamente
umano e profondamente cristiano, capace di spezzare la catena dell’odio.
Rita non ha permesso che la logica della vendetta avvelenasse la sua casa. Ha scelto la via più difficile: l’apertura alla misericordia anche verso chi le aveva fatto del male. Per questo è considerata un esempio di amore concreto verso il prossimo. La sua vita insegna che la tolleranza è molto più del “sopportare”: è un modo di vedere l’altro come fratello, anche quando è avversario.
La tolleranza come rispetto e verità del cuore
La tolleranza non è indifferenza né
permissivismo, ma, come ricorda l’UNESCO, “rispetto, accettazione e
apprezzamento della ricca diversità delle nostre culture, delle nostre forme di
espressione e dei nostri modi di essere umani”.
In un mondo segnato da conflitti, discriminazioni e chiusure, questa giornata
ci invita a riscoprire ogni giorno la responsabilità della convivenza pacifica
e della valorizzazione delle differenze.
E c’è un pensiero che può guidarci: l’altro potremmo essere noi.
La fragilità che non comprendiamo, la scelta che non condividiamo, la storia che non conosciamo… potrebbero appartenere alla nostra stessa vita, se fossimo nati altrove, se avessimo incontrato esperienze diverse. Vivere in amore e armonia significa riconoscere che ognuno porta nel cuore un mistero, e che il rispetto nasce dal sapersi simili nella nostra umanità.