Spesso questo giorno è segnato dalla tristezza, perché le persone che conosciamo, sono morte e il loro ricordo è ancora vivo. Inizia così la riflessione di Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la commemorazione dei defunti del 2 novembre. Vediamo insieme come prosegue il messaggio della Madre!
Sempre attenti a non perdere la speranza
Essere tristi per l’assenza dei nostri cari che non ci sono più è normale. Ma non possiamo diventare per questo persone senza speranza. Perché l’amore che ci lega a loro continua ancora a circolare, non si è spezzato. Noi crediamo che Dio è amore e se noi amiamo, lì c’è Dio. Allora quell’amore non si può spezzare, anche se a noi non sembra così palese, come quando i nostri cari erano vivi.
Vi è uno scambio di mutuo soccorso, di aiuto reciproco: loro pregano per noi perché giungiamo all’incontro con Dio giustificati, noi preghiamo per loro, affinché sia completa la loro purificazione dei sensi spirituali, perché possano contemplare il volto di Dio.
La loro speranza è piena di immortalità, dice la Scrittura. Loro hanno la certezza della salvezza eterna, ma soffrono perché non sono ancora nella pienezza della visione beatifica. I nostri cari pregano e sperano per noi la salvezza dell’anima e pregano il Signore perché noi raggiungiamo in questa vita, la misura della pienezza della conoscenza di Cristo.
Quindi non piangiamo troppo per loro, ma preghiamo per loro il Signore e facciamo opere di bene in loro memoria. In questo scambio si instaura una nuova comunione tra noi e loro.
In ogni celebrazione eucaristica si vive misticamente questo scambio. Siamo consapevoli di questo e ringraziamo il Signore di tutto ciò quando vi partecipiamo.