“Da Santa Rita con mia mamma nel cuore”

Il cuore della Rivista Dalle Api alle Rose, fin dalla sua nascita oltre 100 anni fa, siete sempre voi devoti, con le vostre testimonianze di vita, gioia e fede.

Da anni, con la sua rubrica “Storie dal Santuario“, Marta Ferraro entra nelle vostre storie e ci racconta tutto il vostro amore, come quello di Federica, per la sua mamma Memi e per la nostra Santa Rita!

Un pellegrinaggio speciale

Ascoltando la storia di Federica Tessari di Oristano, ho pensato che sì è proprio vero, un viaggio si vive tre volte, quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. E anche il suo pellegrinaggio a Cascia non fa eccezione, anzi… Federica è devota a Santa Rita da sempre. Ricorda che la mamma, Maria Rimedia detta Memi, soleva raccontare che quando era bambina, entrando in qualche chiesa, la prima cosa che faceva era cercare l’immagine della santa umbra e ripeteva: “Santa Rita, santa mia”.

Federica è una giovane donna di 38 anni, tuttavia ha già dovuto affrontare tanti dispiaceri e lutti in famiglia. In tenera età ha perso suo padre, scomparso prematuramente a 44 anni. Poi ha dovuto fare i conti con la malattia della mamma, che ha lottato contro il cancro al seno per 16 anni, fino al 2020, quando è mancata. Infine, ha perso la nonna, l’ultimo punto di riferimento a cui poteva appigliarsi.

…era tutto pronto

“Nel 2016 era tutto pronto. Finalmente dopo tanti anni di attesa, eravamo pronte a partire per Cascia. Mamma e io eravamo al settimo cielo per questo pellegrinaggio. Lo avevamo sognato e atteso tanto. Presto avremmo visto la nostra amata Santa Rita.
Poi, però, una sera, qualche giorno prima della partenza, al Tg5, il conduttore annunciò che c’era stata una forte scossa di terremoto in Valnerina e non ce la sentimmo più di partire, anche perché tutte le strutture ricettive avevano chiuso. Ci dispiacque molto dover rinunciare al nostro pellegrinaggio, ma nel cuore avevamo la certezza che fosse solo rimandato”. Federica e Memi, non sapevano purtroppo, però, che quel pellegrinaggio tanto atteso, Memi non avrebbe più avuto il tempo di farlo.

Così Federica ha raccontato: “Qualche tempo dopo la scomparsa di mamma, un amico di famiglia mi chiese se volessi accompagnarlo a Foligno, poiché doveva sostenere un concorso. Io risposi che ero disposta a seguirlo, purché avessimo fatto tappa a Cascia. Nel mio cuore non si era mai affievolito il desiderio di andare da Santa Rita, ma prima il terremoto, poi il Covid, sembrava che ogni volta ne succedeva una. Invece, quella volta, il mio amico accettò la proposta e finalmente potei andare a Cascia”.

A Cascia ha pianto tanto, anche di gioia

Federica mi ha raccontato che giunta a destinazione, ha pianto tanto, di dolore ma anche di gioia. E riferendosi alla mamma, ha ricordato: “L’ho portata con me. Ho indossato i suoi abiti, la sua borsa e in qualche modo anche lei è stata lì con me”.

Poi, ha continuato: “Cascia è luogo bellissimo. Un posto che ti dà pace. Lì, si allontanano tutti i pensieri. Ricordo che appena arrivati siamo riusciti anche a fare il passaggio intorno all’Urna della Santa, una cosa che dopo ho saputo che non succede spesso, ma solo in particolari occasioni. Per me è stato molto emozionante. È stato come se Santa Rita mi stesse aspettando!! In quei giorni ho pregato tanto. Le ho affidato la mia mamma. Quel viaggio che dovevamo fare insieme, l’ho fatto con lei nel cuore. Santa Rita mi ha aiutato a non sentirne la mancanza, anzi a sentirla più presente che mai”.

La forza di guardare al futuro con speranza

Quel giorno a Cascia Federica ha affidato a Rita anche tutta la sua famiglia e la sua vita. E da allora si sente sotto la sua protezione. Ha aggiunto: “Mi capitano delle cose belle, che sembrano delle coincidenze, ma io gli do un altro valore. In qualsiasi posto io vada c’è sempre lei, Santa Rita che mi aspetta. Poco tempo dopo essere tornata a casa, poi, ho incontrato un bravo ragazzo, anche credente, che è diventato il mio compagno di vita. Sono sicura che è stata Santa Rita a metterlo sulla mia strada e ora insieme pensiamo di progettare la nostra vita: un regalo di Rita e di mamma, ne sono sicura”.

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