Santa Rita per 15 anni portò sulla fronte la stimmata dalla corona di Gesù, che per lei fu un dono d’amore. Vedere la malattia positivamente non è facile, ma ci aiuta anche la testimonianza di Madre Maria Teresa Fasce, storica Badessa del monastero, che oggi è Beata e ricordiamo il 12 ottobre di ogni anno.
Il tumore come “tesoro”
Della Fasce e del suo particolare rapporto con un tumore al seno che la accompagnò per 27 anni, fino alla morte, ci ha parlato Mons. Giovanni Scanavino nell’ultimo numero della nostra Rivista, Dalle Api alle Rose.
“Alla scuola di Santa Rita – scrive l’agostiniano – Madre Fasce legge la sorpresa del tumore come un regalo di Dio. Da subito, chiama il tumore non disgrazia, ma ‘mio tesoro’”.
Perché la Beata Fasce vede la malattia come una ricchezza? La risposa di Mons. Scanavino è, la “fede anzitutto: davanti ad ogni male e in questo tempo di pandemia, Dio ci garantisce la sua protezione. Ha un sicuro disegno su di noi: esercitare la nostra fiducia in Lui, è già una prima guarigione”.
Vivere la malattia in compagnia del Signore significa non aver paura
“Lui sa ed è l’Onnipotente. Si seguono le direttive del medico, ma si è anche nelle mani del Signore, ‘medico onnipotente’, come lo chiama Sant’Agostino”. Così, sfrutteremo il tempo che abbiamo per dare tutto quello che possiamo di bene.
“Madre Fasce – conclude Scanavino nel suo articolo – malgrado il tumore e altri disturbi, con piena fiducia nel Signore, ha fatto tutto quello che gli ha chiesto la carità e i frutti sono giunti fino ad oggi”.