“Celebrare il dono della vecchiaia e ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede”. Con questi obiettivi, Papa Francesco ha istituito la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che per la prima volta si celebrerà domenica 25 luglio 2021, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù.
Un’occasione per rimettere al centro il valore dei nonni e degli anziani. Per farlo, il Papa parte proprio dai protagonisti di questa giornata. Alle nonne, ai nonni, alle anziane e gli anziani, infatti, ha rivolto un bellissimo messaggio il 31 maggio scorso.
In questo tempo di cambiamento e ricostruzione dopo la pandemia, che ha colpito duramente proprio gli anziani, il Santo Padre vede una vocazione rinnovata per i nonni e gli anziani, che possono fare la differenza nella costruzione del mondo di domani, un mondo nuovo che si regge sulla fraternità e sull’amicizia sociale.
Come possono gli anziani portare avanti questo compito? Papa Francesco individua tre strumenti che sono nelle mani degli anziani, alcuni dei pilastri che dovranno reggere il futuro di tutti. Sono i sogni, la memoria e la preghiera.
Sognare fa rima con sperare
Solo chi spera, chi è capace di riuscire a trovare il bene oltre ogni situazione di prova e dolore, può sognare. E quei sogni non sono qualcosa di inesistente e inutile, anzi sono la più incredibile delle energie. In questo senso il Papa chiede agli anziani di continuare a sognare, per aprire e mostrare la strada ai giovani: “nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro. È necessario che anche tu testimoni che è possibile uscire rinnovati da un’esperienza di prova. E sono sicuro che non sarà l’unica, perché nella tua vita ne avrai avute tante e sei riuscito a uscirne. Impara anche da quella esperienza a uscirne adesso”.
La memoria è il fondamento della vita
Tutte le costruzioni si reggono su una base e nella memoria stanno le fondamenta della vita e del futuro. “Penso a quanto è preziosa quella (memoria) dolorosa della guerra – dice il Papa – e a quanto da essa le nuove generazioni possono imparare sul valore della pace. E sei tu a trasmettere questo, che hai vissuto il dolore delle guerre. Ricordare è una vera e propria missione di ogni anziano: la memoria, e portare la memoria agli altri.”.
Pregare per proteggere
Quando siamo in difficoltà, spesso chiediamo ai nostri cari di pregare per noi, perché la preghiera è la sicurezza di avere qualcuno che ci è accanto sempre per tirarci su a qualsiasi caduta.
Perciò Papa Francesco chiede agli anziani di pregare per proteggere il mondo e scrive: “Soprattutto in questo tempo così difficile per l’umanità, la tua intercessione per il mondo e per la Chiesa non è vana, ma indica a tutti la serena fiducia di un approdo”.